Finanza Notizie Italia Salva-banche camuffato, ok alla norma pensata per salvare Pop Bari

Salva-banche camuffato, ok alla norma pensata per salvare Pop Bari

18 Giugno 2019 09:59

E’ nascosta dentro il decreto Crescita, ma è una riedizione di passati decreti salva-banche. Si tratta dell’agevolazione fiscale prevista per istituti bancari di 7 Regioni del Sud. Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno apporvato la versione finale del piano che prevede la trasformazione delle Dta (deferred tax asset, crediti fiscali differiti) in crediti d’imposta solo nel caso di aggregazioni. Il tetto è stato fissato a 500 milioni di euro. I crediti d’imposta sono computabili ai fini del calcolo del Cet1, il principale parametro di solidità di una banca. 

Il testo ora passerà all’approvazione in parlamento. “Ci sono istituti di credito in crisi che potrebbero andare in default o avere capitale insufficiente. Interveniamo su situazioni urgenti”, ha ammonito Giulio Centemero, capogruppo della Lega alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “E’ chiaro che in un Paese bancocentrico in cui le aziende dipendono dal credito bancario il fallimento di istituti di credito provoca costi sociali enormi”, ha aggiunto Centemero.

La norma, che vede la mano del Tesoro nella sua stesura e dovrebbe avere via libera anche dall’Ue, andrà a pilotare la costituzione di un grande polo bancario nel Mezzogiorno che dovrebbe includere la Popolare di Bari, la Popolare Puglia e Basilicata e la Popolare pugliese. La norma prevede che ne possano usufruire le società, finanziarie e non, che abbiano sede al primo gennaio 2019 in Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Positiva la reazione dei vertici di Popolare di Bari e degli altri istituti potenzialmente interessati. “E’ un provvedimento che ci auguriamo metta fine ad un lunghissimo periodo di incertezze iniziato nel 2015 con il decreto di urgenza Renzi sulle Popolari immediatamente dopo il nostro salvataggio di Tercas”, rimarca il presidente della Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini. Il presidente della Banca Popolare Puglia e Basilicata, Leonardo Patroni Griffi, rimarca invece come tale norma vada a imporre ai cda degli istituti di credito una riflessione nel valutare ipotesi di aggregazione.