Finanza Notizie Italia Salvini affila armi anche per Bce, Berlusconi benedice Draghi: ‘Sarebbe bene per l’Italia’

Salvini affila armi anche per Bce, Berlusconi benedice Draghi: ‘Sarebbe bene per l’Italia’

17 Maggio 2019 17:08

Mentre in un incontro con i giornalisti della stampa esterna il vicepremier Matteo Salvini immagina la Bce post Draghi, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi pensa a una Italia con Draghi, dando la sua benedizione al banchiere centrale. Così dice Berlusconi, ospite di Stasera Italia su Rete 4, stando alle anticipazioni di Libero Quotidiano:

“Si, sarebbe bene”, se Mario Draghi, prossimo alla fine della sua presidenza alla Bce, occupasse uno spazio di autorevolezza nella scena politica italiana. L’ex premier si dice anzi “molto orgoglioso per essere stato io personalmente a fare decidere agli colleghi europei la nomina di Draghi alla Bce”. “La signora Merkel -spiega – voleva che fosse nominato l’allora presidente Della Bundesbank e allora ho preso l’aereo e sono andato a trovare gli altri colleghi capi di Stato e di governo europei, anche quelli di sinistra, e li ho convinti”.

Una volta nominato, “non ho avuto ringraziamenti da Draghi, ma non volevo quelli, volevo mettere lì un italiano, che poi si è comportato bene”. Di conseguenza, se a fine mandato il banchiere “avesse una buona e elevata responsabilità, sarebbe bene”, dice convinto Berlusconi.

E del ruolo che Draghi potrebbe avere nell’arena politica italiana parla oggi anche lo scrittore e politologo Marcello Veneziani che, in un’intervista ad Affaritaliani.it illustra ciò che potrebbe accadere dopo le elezioni europee del prossimo 26 maggio. Il messaggio di Veneziani è molto chiaro:

“Salvini calmati o Draghi premier. I numeri ci sono, Lega isolata”. Ovvero? “Se cade questo governo – spiega Veneziani – non ci sono solo le elezioni anticipate, ma potrebbe anche esserci un esecutivo guidato ad esempio da Mario Draghi o da un’altra figura meno rilevante. L’establishment e le altre forze politiche diverse dalla Lega potrebbero cercare una soluzione, e ce ne sono tante, per cercare di far sbollire la passione degli italiani per Matteo Salvini. Anche solo un periodo limitato e per giustificati motivi, legati a qualche emergenza, non escludo affatto che i numeri si possano trovare in Parlamento. E non dimentichiamoci che il mandato di Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea scade a ottobre e lui resta una riserva della Repubblica che magari in futuro potrà puntare al Quirinale”.

Ma più che di Draghi in Italia, Salvini pensa a chi occuperà lo scranno più alto della Bce dopo che il banchiere centrale darà il suo addio definitivo alla scadenza del suo mandato, alla fine di ottobre. E, in un incontro con la stampa estera, sembra promettere già battaglia alla Germania di Angela Merkel e alla Francia di Emmanuel Macron:

“We don’t necessarily always have to chose between Paris and Berlin,” ha detto in un’intervista rilasciata a Reuters. Ovvero: “Non dobbiamo scegliere necessariamente e sempre tra Parigi e Berlino“.

Di fatto, i candidati al posto di Draghi considerati più papabili sono – stando a un sondaggio condotto a marzo dalla stessa Reuters – i banchieri francesi Benoit Coeuré e Francois Villeroy de Galhau- che al momento sono esponenti del Consiglio direttivo della Bce – e il falco tedesco numero uno della Bundesbank Jens Weidmann, anche lui membro del Consiglio della banca centrale.

Nell’affermare che non bisogna scegliere sempre e necessariamente tra Parigi e Berlino, Salvini dimentica però- o anzi, preso dal fervore della campagna elettorale per le elezioni Ue – fa finta di dimenticare – che Mario Draghi, attuale presidente della Bce il cui termine scade alla fine di ottobre di quest’anno, è italiano.