Salvini contro Ue: ‘Ci hanno provato con Grecia, ora vogliono colpo grosso. Mai patrimoniale e svendita aziende’
Matteo Salvini non ci pensa proprio a sotterrare l’ascia di guerra: se qualcuno, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte, sperava che il vicepremier leghista diventasse più morbido nelle sue dichiarazioni verso l’Unione europea, ha dovuto arrendersi anche stavolta.
Anche perchè il punto è che Salvini proprio non ci pensa ad arrendersi ai vari diktat che arrivano da Bruxelles, a due giorni dalla pubblicazione dell’opinione sulla legge di bilancio e del rapporto sul debito da parte della Commissione europea.
Così, interpellato dai cronisti in occasione del Convegno Idn del 2018 nel Palazzo delle Stelline, Salvini è tornato all’attacco contro i commissari europei e le multinazionali.
Entrambi, ha tuonato, “hanno fatto il tentativo con la piccola Grecia, e ora vogliono provare a fare il colpo grosso. Se ci sono riusciti con i greci, non ci riescono con il nostro Paese”.
“L’economia italiana è sana, il sistema economico e creditizio è sano. E abbiamo uno dei risparmi privati più elevati al mondo. Lì vogliono arrivare. E io vi dò la mia parola d’onore che mai e poi mai metterò mano ai risparmi con una patrimoniale o con una tassazione di nessun genere”.
“L’unica leva che hanno per sovvertire le regole della democrazia e le scelte degli italiani – ha continuato – è la leva finanza. Su quello possono agire: sullo spread, sui mercati, e quindi sul credito“.
Di conseguenza, ha affermato il leader della Lega e anche ministro dell’Interno, “la battaglia è molto più grande di quello che si pensa”.
“Il problema non è Juncker o Moscovici – ha precisato – Ma quelle persone che faranno di tutto per mettere l’Italia nella condizione di svendere le splendide aziende che lavorano nel nostro Paese. E’ una cosa che impediremo”.
Salvini è stato ancora più polemico, nel momento in cui ha lanciato un appello a tutti gli italiani, affinché si mostrino forti, e siano “compatti, perché quando uno squalo si avvicina, se gli fai sentire l’odore del sangue è finita”.
Ancora:
“Vogliono farci litigare, farci polemizzare. Rimane solo quello. Certo l’uscita di qualcuno ogni tanto non aiuta, ma io sono testone, se firmo un impegno vado fino in fondo”.
E sul rischio che l’Italia venga colpita da sanzioni, il vicepremier è tornato a parlare dei contributi al bilancio europeo pagati da Roma:
Le sanzioni Ue “sarebbero ingenerose nei confronti di un paese che da anni dà miliardi di miliardi di euro a Bruxelles. Che non tornano indietro. Che Bruxelles dica agli italiani che non hanno diritto al lavoro, alla pensione, alla salute mi sembra davvero strano”.