Salvini e quota 100 perfetta: in pensione a 60 anni entro 2021? In manovra cedolare secca 21% anche per negozi
“Gli imprenditori mi chiedono di rivedere la legge Fornero: faremo quota 100 ma per me il limite di 64 anni è troppo alto, io ho chiesto al massimo 62 o 41 e mezzo di contributi“. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, nonché ministro dell’Interno, illustra nella puntata di Porta a Porta i suoi obiettivi per le pensioni da perseguire con la legge di bilancio. Ponendo e ponendosi anche una domanda: “i pensionati italiani vanno in Portogallo per non pagare le tasse. Visto che l’Italia è più bella, non possiamo fare la stessa cosa per alcune zone in Italia?”
Il Corriere della Sera, nell’articolo scritto da Mario Sensini, sottolinea come l’obiettivo di Salvini sia, praticamente, quello di permettere di andare in pensione a 60 anni entro il 2021.
Il piano della Lega sarebbe il seguente: “in pensione a 62 anni già dal 2019, per scendere progressivamente e arrivare nel 2021 alla «quota 100 perfetta», come la chiamano i consiglieri di Matteo Salvini: 60 anni d’età e 40 di contributi previdenziali per lasciare il lavoro”.
Rottamare la riforma Fornero è tra le priorità del vicepremier, che vorrebbe, lo ha detto lui stesso a Porta a Porta, garantire la possibilità di andare in pensione a 62 anni già l’anno prossimo, dunque, con “buona parte delle risorse -scrive il Corriere – che deriveranno dalla prossima manovra di bilancio, circa 8 miliardi di euro (5 o 6 con alcuni accorgimenti per limitare il costo)”, per la riduzione dell’età di pensionamento.
Salvini parla anche delle risorse che potrebbero essere liberate, circa 20 miliardi di euro, con la pace fiscale, facendo le opportune precisazioni:
“La pace fiscale è per quelli che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, per chi è in contenzioso con Equitalia. Non è un regalo, è per gente che è disperata, che pagherebbe il 10% del dovuto, gente che per riavere un conto corrente, correrebbe a pagare. Si possono così incassare più di 20 miliardi di euro”.
Mentre, riguardo alla flat tax, proposta cavallo di battaglia della Lega, fa notare che “già dall’anno prossimo per piccoli imprenditori, artigiani e Partite Iva ci sarà una flat tax al 15%”.
Cosa si farà in generale con la legge di bilancio? Salvini risponde fermo: “L’inizio dello smontaggio della Fornero, l’avvio della flat tax, la pace fiscale e l’avvio del reddito di cittadinanza purché non sia assistenza: tutto questo rispettando i vincoli europei”, torna a rassicurare il ministro. Che si impegna a fare tutto, ma in modo graduale, come ripetuto ieri dal ministro dell’economia Giovanni Tria, che ha parlato anche di taglio dell’Irpef.
“Conto di governare 5 anni, checché ne pensino Renzi, Boschi e compagnia cantante”.
L’altra proposta è la cedolare secca al 21% anche per i negozi. Ciò significa che la cedolare secca sugli affitti potrebbe essere applicata anche alla locazione degli immobili commerciali; di conseguenza, i redditi che arrivano dagli affitti di negozi ed esercizi commerciali, invece di dover fare i conti con l’aliquota marginale, sarebbero sottoposti a una imposta sostitutiva del 21%.
Proprio ieri tra l’altro, in occasione del convegno organizzato da Confartigianato, il vice ministro dell’Economia, Massimo Garavaglia ha riferito che la legge di bilancio introdurrà una aliquota Ires permanente e ridotta al 15% su tutti gli utili societari reinvestiti dentro la società dal 24% attuale.
“La nostra proposta è mantenere al 24% tutto quello che tiri fuori, al 15% strutturale quello che tieni dentro l’azienda. Pensiamo ad incentivi per acquisti di macchinari, assunzioni e per favorire la capitalizzazione“, ha detto Garavaglia.