Senza governo c’è rischio bomba IVA, Quirinale valuta le possibili soluzioni
Si è consumata ieri la giornata che ha sancito la fine dell’esperienza del governo gialloverde. Dopo l’affondo della Lega, confermato in serata dalle dure parole di Salvini da Pescara, è arrivata la conferenza stampa notturna del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, a confermare che non si dimetterà dopo una giornata convulsa che ha portato al concretizzarsi della rottura tra Lega e M5s. Conte, nel giorno del suo 55esimo compleanno, si presenta davanti alla stampa scuro in volto e subito chiarisce la sua posizione: “Farò in modo che la crisi sia la più trasparente della vita repubblicana. Non spetta al ministro dell’Interno deciderne i tempi o convocare le Camere”. “Come ho già chiarito nel corso della mia informativa sulle inchieste russe, personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico”, aggiunge il premier. Poi arriva l’attacco frontale al leader leghista, reo di aver forzato la crisi di governo. “Non accetterò più che si alimenti la narrativa del governo dei no, perché questo esecutivo ha parlato poco e lavorato molto. Non era in spiaggia (chiaro riferimento al ministro dell’Interno, ndr), ma ogni giorno, nelle sedi istituzionali, a lavorare. È Salvini a dover spiegare al Paese i motivi della rottura”.
Salvini spinge per elezioni subito e le ipotesi che circolano sono di scioglimento delle Camere e voto a ottobre, probabilmente il 20 o il 27. L’assenza di governo in autunno solleva il problema del varo della legge di bilancio e del delicato disinnesco delle clausole di salvaguardia. Se non sarà fatto scatterà l’aumento delle aliquote Iva che il prossimo anno per 23 miliardi. “Con le elezioni di ottobre ci sarà un governo che si insedierà a dicembre e questo probabilmente farà aumentare l’Iva”, avvisa il vicepremier Luigi Di Maio nella serata di ieri dopo che si è consumata la crisi di governo che potrebbe portare ad elezioni anticipate già a ottobre. “Salvini ha fatto cadere il governo che ha fermato gli sbarchi e ridato lavoro perché ha messo i sondaggi davanti agli interessi del Paese”, ha aggiunto il leader pentastellato.
La clausola di salvaguardia prevede che l’aliquota ordinaria passi dall’attuale 22% al 25,2% e quella agevolata dal 10 al 13%. Aumento dell’Iva che rischia di ripercuotersi sui consumi alimentando ulteriormente l’attuale stagnazione della crescita economica.
Quali le possibili soluzioni? Con il voto ad ottobre e i tempi tecnici per la formazione del nuovo governo, sarebbe una corsa contro il tempo l’approvazione della legge di Bilancio 2020 entro il 31 dicembre di quest’anno. Se tale termine non verrà rispettato dal primo gennaio scatterebbe l’aumento delle aliquote Iva e il cosiddetto “esercizio provvisorio“, ossia un periodo che può durare al massimo quattro mesi, nel quale il governo in carica deve limitarsi a spendere ogni mese un dodicesimo di quanto ha speso nel complesso l’anno precedente.
Dal Quirinale, secondo quanto si apprende dalla stampa oggi, si esclude per il momento l’opzione dell’esercizio provvisorio di bilancio. Al momento non sono neanche in agenda tentativi di governi tecnici o di “responsabilità”, ma fonti parlamentari riportate da Il Sole 24 Ore parlano della possibilità di un governo di transizione, anche di minoranza, solo per gestire le elezioni e magari approntare una manovra light, tesa solo a disinnescare le clausole di salvaguardia, per non correre il rischio di esercizio provvisorio.