Serie A: calciomercato azzoppato dal Covid, si vedranno meno operazioni e offerte più basse
Anche il calciomercato della Serie A sarà impattato dal Covid-19 nella stagione 2020/21. Sia in termini di investimenti, sia di numero di operazioni. Già in condizioni normali, i club calcistici faticano ad autofinanziare i propri acquisti attraverso le cessioni e sono costretti a fare ricorso a fonti di finanziamento esterne. L’attuale crisi economica limiterà ulteriormente queste fonti, comportando una diminuzione degli investimenti rispetto all’anno scorso e quindi del numero di trasferimenti di giocatori tra le squadre. E’ ciò che emerge dalla ricerca condotta da Ernst & Young (EY). Attenzione quindi ai club che saranno capaci di estrarre il maggior valore dal calciomercato, perché saranno quelli che potranno continuare a competere al più alto livello.
Secondo l’analisi di EY, il problema non è certo nato oggi. Considerando la media delle ultime cinque stagioni (dal 2015/16 al 2019/20) il saldo tra acquisti e cessioni nei cinque principali campionati europei è negativo: 5 miliardi di acquisti contro 3,8 miliardi di cessioni. La differenza di 1,2 miliardi viene coperta ricorrendo a fonti accessorie, come i finanziamenti dalle banche e i versamenti da parte dei soci. In altre parole, le squadre non riescono normalmente ad autofinanziare i propri acquisti attraverso le cessioni.
La crisi economica scaturita dal Covid non farà altro che accentuare questa situazione di squilibrio, in quanto impatterà anche sulla possibilità di spesa dei soci per il finanziamento delle loro squadre. Secondo EY, in linea con la contrazione del Pil dell’Italia, si stima una riduzione di circa il 10% nei versamenti dei soci. Le squadre di Serie A subiranno, per effetto del Covid-19, una riduzione di cassa nella stagione 20/21 di circa 400 milioni principalmente imputabile alla contrazione dei ricavi da ticketing e da sponsor.
Tuttavia, l’impatto sarà parzialmente mitigato da riduzioni di costo che le squadre riusciranno ad ottenere soprattutto grazie a risparmi sugli stipendi dei calciatori (quali spalmature dei contratti e riduzione dei bonus) e al contenimento delle spese organizzative per le partite giocate a porte chiuse. Quindi, dai 350 milioni di fonti accessorie del 2019/20, la prossima stagione vedrà una contrazione di tale budget che si stima sarà di poco al di sotto dei 100 milioni.
Questa riduzione di risorse comporterà una riduzione anche degli investimenti in giocatori da parte delle squadre. La contrazione del budget disponibile per operazioni di calciomercato costringerà i club a concentrarsi prioritariamente sugli acquisti necessari, offrendo eventualmente anche prezzi inferiori: il 23% in meno rispetto al prezzo medio delle operazioni della stagione passata.
Il calciomercato 20/21 della Serie A vedrà quindi, secondo il report, 290 operazioni contro le 355 dell’anno scorso, ossia il 18% in meno rispetto alla stagione 19/20, con un controvalore intorno agli 830 milioni, vale a dire il -40% rispetto agli 1,4 miliardi della passata stagione.