Settore tlc: boom traffico dati non basta, offerte ‘in bundle’ appiattiscono i ricavi
Andamento a macchia di leopardo per i conti dei colossi tlc alle prese con il probante stress test rappresentato dal Covid. Nella prima metà del 2020 il fatturato aggregato dei 30 principali operatori tlc mondiali è stato pari a 540,8 mld di euro, in calo del 2% rispetto allo stesso semestre del 2019, con impatti del Covid più contenuti in Asia (-0,4% di ricavi a €220,7mld) e più ampi nelle Americhe (-4,8% di ricavi a €172,3mld), con l’Europa che registra un fatturato aggregato di €147,8mld (-1%). Sono i dati contenuto nel report annuale dell’Area Studi Mediobanca sul settore tlc.
L’emergenza Covid, rimarca il report di Mediobanca, ha comportato un vero e proprio boom del traffico dati. I conti economici degli operatori del settore risultano però gravati dall’aumento dei costi e dall’appiattimento dei ricavi per via del modello di offerta “in bundle” ormai ampiamente diffuso.
Europa: DT e Vodafone crescono, arranca TIM
Andando a guardare nello specifico, non mancano le singole realtà che sono state in grado di crescere. In Europa , Deutsche Telekom domina la classifica con ricavi nella prima metà dell’anno con 47 mld (+1,5%, su base omogenea, rispetto all’1H2019), seguita da Vodafone Group con 21,8 mld (+1,5%), Telefonica 21,7 mld (-10%), Orange 20,8mld (+1%), BT Group 11,9 mld (-5,3%) e TIM 7,8 mld (-13,7%).
Italia: per Iliad è boom di ricavi
Ricavi in contrazione per i maggiori gruppi telco che operano in Italia. Nel primo semestre 2020 i ricavi aggregati dei principali operatori sono scesi dell’8%, con la rete mobile complessivamente in minore affanno (-6,5%).
Il fatturato nei servizi mobili dei primi 3 operatori (TIM, Wind Tre e Vodafone) diminuisce di circa 500 mln di euro. Altalenante l’andamento del fatturato: cresce velocemente Iliad (+132 mln, +74,6%), in aumento Fastweb (+5,3%), in calo Wind Tre (-3,1%), Vodafone (-5,1%) e TIM (-13,7%).
Secondo l’Agcom, nel 2019 il comparto delle telecomunicazioni rappresentava l’1,67% del Pil e il 2,42% della spesa delle famiglie. Prosegue il trend negativo dei ricavi complessivi, scesi a €29,8mld nel 2019 (erano €42,2mld nel 2010), in calo del 4,4% sul 2018. Il fisso (€16,2mld; -1,7% sul 2018) limita la contrazione mentre il mobile (€13,7mld; -7,3%) è in maggior difficoltà.
TIM (attività italiane) è prima per fatturato (13,1 mld; -5,5% sul 2018) davanti a Vodafone (5,7 mld; -5,2%) e Wind Tre (5,1mld; -6,5%).
Nel lungo periodo è Fastweb quella che cresce meglio
Escludendo le start-up (Iliad e Open Fiber) e le più piccole Eolo e Linkem, nel quinquennio Fastweb è l’unica a crescere (+27,8% i ricavi), con investimenti industriali superiori alla media italiana. Wind Tre è l’operatore con la più elevata redditività (ebit margin al 17,4%) seguita da TIM (16,5%), entrambe tornate all’utile nel 2019, non più appesantite da svalutazioni e oneri straordinari.