Sì a dl crescita ma ‘salvo intese’, verso taglio progressivo Ires. Rinviati rimborsi truffati banche
“Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera il Dl crescita con la formula ‘salvo intese’. Il testo dunque è aperto a ulteriori modifiche. Via libera al pacchetto per il rilancio degli investimenti. Viene rinviata, al termine di un duro scontro, la decisioni sui rimborsi ai rispamiatori coinvolti nelle crisi bancarie. Confermata la sanatoria per le tasse locali, entrano le norme per Alitalia e Ilva“. Così il Sole 24 Ore riassume quanto è stato deciso ieri dal Consiglio dei ministri, in una riunione fiume durata più di tre ore.
La nota dolente, soprattutto per le ambizioni elettorali dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è che non è stata presa ancora alcuna decisione sui rimborsi ai risparmiatori cosiddetti azzerati. Tanto che oggi La Stampa scrive: “Tria s’impone su Di Maio. Rinviati ancora i rimborsi per i truffati dalle banche. Il premier Conte media: lunedì incontrerà le associazioni dei rispamiatori”.
La questione dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche sarà esaminata in un prossimo Cdm, molto probabilmente il 9 aprile, dopo un confronto con le associazioni dei risparmiatori che il premier Giuseppe Conte convocherà per lunedì prossimo.
E’ lo stesso vicepremier Di Maio che si è impuntato sull’opportunità di un accordo con le associazioni dei risparmiatori prima di approvare qualsiasi norma sugli indennizzi per i truffati delle due banche venete e delle quattro banche del Centro Italia. Ma l’irritazione, per la mancata firma da parte del ministro Giovanni Tria dei decreti attuativi, è alta:
“E’ inaccettabile, la pazienza è finita, non si può perdere altro tempo. Si deve trovare una soluzione tecnica per un indennizzo diretto senza misselling o arbitrati”. Ma proprio oggi il ministro Tria spiega le ragioni del suo no. Arrivando all’Eurogruppo di Bucarest, ai microfoni di Sky Tg24, Tria afferma che il decreto sui rimborsi ai rispamiatori truffati si farà “seguendo le regole”.
“Dobbiamo pagare tutti – ha detto – e dobbiamo fare in modo che siano pagati il prima possibile e vogliamo condividerlo con i rispamiatori”.
“Stiamo cercando le norme più adatte, secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare”. E al cronista che gli ha chiesto se si sentisse sotto attacco, ha risposto: “andiamo avanti tranquillamente”.
Secondo quanto riporta intanto il Messaggero “Di Maio è terrorizzato dall’idea di arrivare al voto europeo senza aver distribuito il miliardo e mezzo di euro stanziato per i 300 mila truffati dagli istituti di credito. Conclusione: lunedì il premier incontrerà le associazioni dei risparmiatori per chiedere lumi su come costruire le nuove norme per i rimborsi. E sembra che lo schema di lavoro sia molto simile a quello suggerito da Tria”.
Perde la pazienza anche la Lega di Matteo Salvini: “Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il paese con i no”. Così il Carroccio, al termine del Cdm sul decreto crescita e i rimborsi ai truffati.
“Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti”.
Tornando al decreto crescita, tra le norme previste ci sono il taglio progressivo dell’Ires e la rottamazione delle cartelle degli enti territoriali. Arriva l’aumento dal 40 al 50% della deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo relativa agli immobili strumentali oltre al rinnovo del superammortamento al 130%. Quest’ultimo viene prorogato per gli investimenti effettuati dal primo aprile 2019 fino alla fine dell’anno con le stesse condizioni previste per l’anno 2018 ma con un tetto per la quota di investimenti fissato a 2,5 milioni di euro.
Via libera alla norma del provvedimento che prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio. Approvato anche lo stanziamento di 300 milioni per le Zes (Le Zone economiche speciali). “Renderemo ancora più attrattiva, per le imprese che vogliano investire al Sud Italia, la possibilità di insediarsi e programmare investimenti nelle Zone economiche speciali”, ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi al termine del Cdm. “Nello specifico, saranno 50 milioni per il 2019, 150 nel 2020 e 100 milioni nel 2021. Si tratta di un importante risultato che fa seguito ai numerosi interventi già realizzati in favore del Sud da me e dal governo di cui faccio parte. Con lo stanziamento odierno, effettuato grazie al Fondo sviluppo e coesione, andiamo a incrementare il fondo per le Zes che già contiene i 250 milioni stanziati per le agevolazioni sul credito di imposta”.
Riguardo all’Ires, all’interno del dl crescita c’è, tra le altre cose, la sostituzione della mini-Ires con una nuova versione che prevede un meccanismo più semplice, e che punta alla (riduzione progressiva dell’aliquota – fino al 20% nel caso dell’Ires) sugli utili accantonati a riserve disponibili, senza porre – spiega Il Sole 24 Ore – alcuna ulteriore condizione di reinvestimento degli stessi utili in beni strumentali o in nuove assunzioni”.
Il Sole ricorda che “la misura originaria -introdotta dalla Legge di Bilancio per il 2019 – recava un nuovo regime di imposizione sui redditi ad aliquota agevolata volto a incentivare il reinvestimento degli utili per l’acquisizione di beni strumentali materiali nuovi e per l’incremento dell’occupazione che, al verificarsi congiunto di determinate condizioni, attribuiva al contribuente la possibilità di beneficiare dell’aliquota dell’imposta sui redditi di 9 punti percentuali”. ma “sin da subito, l’agevolazione era apparsa complessa e di non immediata applicazione”.
L’Ansa precisa che “dentro (il dl crescita) c’è la norma su Alitalia voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. E potrebbe esserci anche una norma sull’Ilva. Il premier annuncia che è in dirittura d’arrivo anche il decreto sblocca cantieri approvato salvo intese in Cdm due settimane fa: dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in due o tre giorni. Ma in serata il testo non risulta giunto al Quirinale”.