Spesa: solo 1 italiano su 4 spenderà di più quest’anno rispetto al pre-Covid, la preoccupazione è l’inflazione
La pandemia è stata uno “tsunami” per i consumi delle famiglie. A pesare non solo le ripetute restrizioni per gli acquisti, ma soprattutto la violenta riduzione dei redditi e l’incertezza per il futuro. Fenomeni che hanno indotto anche le famiglie che non hanno subito impatti economici rilevanti a mantenere un tasso di risparmio nettamente superiore rispetto a quello dei periodi precedenti. Nel 2021, le condizioni di contesto ed il clima di fiducia sono stati certamente più favorevoli ma purtroppo hanno permesso di riconquistare appena la metà dei minori consumi dell’anno precedente, le famiglie italiane spendono quasi 4mila euro annui in meno rispetto al pre-Covid.
Un ritardo che difficilmente si colmerà anche nel corso del 2022, nonostante la spesa in crescita rispetto al 2021, ma comunque inferiore ai livelli pre-pandemia. Quest’anno, si assisterà ad un saldo negativo tra coloro che dichiarano che non aumenteranno la spesa per consumi rispetto al 2019, rispetto a chi pensa di aumentarla (saldo -4%). E’ ciò che emerge dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con CRIF.
Tra i fattori che nel 2022 potranno penalizzare maggiormente i consumi vi è la spinta inflazionistica e l’impatto sul potere d’acquisto. Gli italiani sanno che dovranno reggere l’urto dell’aumento delle spese obbligate (energia, salute, carburanti) e saranno costretti a comprimere gli acquisti rinviabili e quelli non necessari. A confronto l’evoluzione della situazione pandemica sembra un elemento che può incidere, ma in misura decisamente inferiore rispetto al passato. A preoccupare non sono solamente le bollette di luce e gas: l’inflazione si pone come minaccia del carrello “allargato” della spesa, con un rischio di contrazione dei consumi per far fronte all’aumento generalizzato dei prezzi e alle conseguenti maggiori uscite.
Altri elementi che potranno intaccare la voglia di ripartenza dei consumi vanno ricercati nel peggioramento del clima sociale del paese e la propensione al risparmio delle famiglie, per l’anno appena iniziato, infatti, solo un italiano su quattro immagina di poter dedicare agli acquisti un budget maggiore rispetto al 2019.
Nel 2022 aumenterà la quota di italiani che spenderanno di più per la salute rispetto a chi invece contrarrà la spesa, l’educazione dei figli, la gestione dell’auto e la manutenzione della casa. Viceversa, si farà maggiore attenzione ai trasporti pubblici e alle uscite destinate all’arredamento, per l’abbigliamento e le scarpe e per la cura della persona.
La pandemia ha avuto un evidente effetto sulle condizioni economiche delle famiglie. Nel 2021 emerge così una parte di italiani che ha dichiarato di essere riuscita a far fronte con fatica ai propri impegni finanziari, si tratti di bollette di luce e gas (12%), affitto dell’abitazione, rate dei mutui, dei finanziamenti o dei prestiti personali (8% nel complesso). E se da un lato ci sono famiglie in difficoltà, dall’altro ce ne sono altre che scelgono di non investire a causa della situazione di forte incertezza, incrementando i depositi di liquidità.