Taglio dei parlamentari: Cottarelli, incide solo sullo 0,007% della spesa pubblica. Risparmi esigui
La riforma sul taglio dei parlamentari passa e diventa legge. Ieri è stato approvato il disegno di legge costituzionale per ridurre il numero dei deputati a 400 dai 630 attuali e quello dei senatori a 200 dai 315 attuali. Complessivamente si tratta di una sforbiciata di 345 parlamentari. Il voto è stato quasi unanime: 553 a favore, 2 astenuti e solo 14 contrari.
Di Maio: 1 miliardo di risparmi in 10 anni. Cottarelli: è solo lo 0,007% della spesa pubblica
La riforma è stata accolta con il sorriso dal premier Giuseppe Conte che ha definito il taglio dei parlamentari “un passo concreto per riformare le nostre istituzioni – ha scritto su Twitter – Per l’Italia è una giornata storica”. “Una riforma – ha aggiunto Conte – che incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle Camere”.
Esulta il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, che si era schierato in prima fila per questa riforma, che definisce “storica” e calcola 1 miliardo di euro di risparmi in 10 anni per i cittadini. Sul risparmio derivante dal taglio dei parlamentari arrivano però nuove stime. Tra cui quella dell’ex commissario della spending review, Carlo Cottarelli, che in un tweet afferma: “Al netto delle imposte sugli stipendi dei parlamentari, il taglio fa risparmiare allo stato lo 0,007% della spesa pubblica“, e aggiunge ironicamente: “Certo questo risolverà i nostri problemi dei conti pubblici… o no?”.
Quali ripercussioni sulle tasche degli italiani?
Dal bilancio della Camera emerge come il costo di ciascun deputato, tra indennità e rimborsi vari, sia pari a 230mila euro all’anno, mentre in base al bilancio del Senato, ciascun senatore costa allo Stato 249.600 euro annui. Con il taglio di un terzo dei parlamentari, il risparmio complessivo per le casse statali sarebbe pari a 81,6 milioni di euro ogni anno: quasi 53 milioni di euro alla Camera, e 28,7 milioni al Senato.
Secondo i calcoli del Codacons, ciò si tradurrebbe in un risparmio annuo pari a 3,12 euro a famiglia, ossia 1,35 euro a cittadino. “Un importo del tutto irrilevante per i bilanci degli italiani, che subiscono un danno – quello sì evidente – dagli sprechi che si annidano nelle spese folli degli enti locali come Regioni, Province e Comuni”, sottolinea il presidente di Codacons, Carlo Rienzi (Leggi QUI Gli Sprechi delle amministrazioni locali).
L’iter della riforma
Il testo non ha effetto immediato, perché sono in programma le richieste per il referendum confermativo (annunciate da Benedetto Della Vedova di +Europa e da Roberto Giachetti di Italia viva) che potrebbe tenersi tra marzo e giugno del 2020. A quel punto, in caso di vittoria del sì dovranno passare altri due mesi per consentire al governo di ridisegnare i collegi. Si prevede quindi che non prima dell’autunno 2020 la legge possa diventare vigente e produrrebbe il taglio dei parlamentari.