Talenti digitali pronti per andare all’estero (Usa in testa). Anche l’Italia nella Top Ten delle mete più ambite
Vengono definiti “digital experts”, talenti digitali, e nel loro bagaglio di competenze hanno il data mining, lo sviluppo di applicazioni mobile e digital marketing, ma anche la robotica e automazione e ancora l’intelligenza artificiale e machine learning. Secondo il report “Decoding Digital Talent” firmato da Boston Consulting Group (BCG), che ha indagato le preferenze su mobilità e lavoro di circa 27mila talenti digitali provenienti da 180 paesi, sono in prevalenza uomini (68%), laureati (80%), sognano di trovare un impiego in una grande impresa che offra opportunità di formazione e un buon equilibrio fra lavoro e vita privata. E in due casi su tre sono disposti a trasferirsi all’estero per trovarlo (67%).
Italia nella Top Ten delle mete più ambite
Spesso fanalino di coda nelle calssifiche europee, l’Italia si prende una rivincita in tema digitale. Il Belpaese si colloca, infatti, al decimo posto fra le destinazioni più attraenti per i digital experts, col 10% delle preferenze, preceduta da Stati Uniti (40%), Germania (31%), Canada (27%) Australia (24%), Regno Unito (24%), Svizzera (15%), Francia (15%), Spagna (12%) e Giappone (11%). Guadagna però una posizione, posizionandosi al nono posto con l’11% delle preferenze, se si considerano i profili non digitali. Tra le città più ambite sono Londra (24% dei voti), New York (19%) e Berlino (18%). Per trovare una città italiana, bisogna scorrere la classifica fino alla 28esima posizione, occupata da Roma.
“Coltivare o attrarre dall’estero le competenze digitali più richieste dal mercato come l’intelligenza artificiale, il digital marketing, la robotica o lo sviluppo web e mobile migliora non soltanto performance delle aziende, ma la competitività dell’intero sistema paese – afferma Matteo Radice, managing director e partner di BCG -. Se governi, città e imprese vogliono accogliere esperti digitali devono costruire un contesto di lavoro adeguato alle loro capacità e aspirazioni, capace di attrarre e trattenere i migliori talenti che provengono dall’estero”.
Dall’analisi di BCG emerge inoltre che otto talenti digitali su dieci hanno in tasca una laurea o titolo di studio superiore, contro il 67% dei non esperti digitali. Le competenze più diffuse sono quelle di data mining (36% del campione), programmazione e sviluppo web (28%), sviluppo di applicazioni mobile (25%) e digital marketing (25%), seguite da digital design (20%), modalità di lavoro agile (18%), robotica e automazione (16%) e intelligenza artificiale e machine learning (14%). Poco più di quattro su dieci non ricoprono alcun ruolo manageriale (41%), il 29% appartiene al lower management, il 21% al middle management e il 9% al top management.
E infine nonostante il digitale sia comunemente associato alle startup, queste sono soltanto in quarta posizione nelle preferenze dei talenti digitali, che invece vorrebbero principalmente lavorare in grandi imprese, poi come lavoratori in proprio o in una Pmi.