Finanza Notizie Italia Tariffe luce green: vantaggi non solo per l’ambiente, le offerte costano meno. Vantaggi anche per le nostre tasche

Tariffe luce green: vantaggi non solo per l’ambiente, le offerte costano meno. Vantaggi anche per le nostre tasche

2 Giugno 2021 12:47

Tariffe luce green: vantaggi non solo per l’ambiente, le offerte costano meno Sono sempre più diffuse sul mercato le offerte di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, vale a dire derivata dall’energia solare, idroelettrica, geotermica, eolica, a biomasse solide o liquide o ancora energia prodotta dalle maree o dalle correnti. Sceglierle potrebbe portare dei vantaggi non solo all’ambiente ma anche alle nostre tasche.

Secondo l’ultima indagine di SOStariffe.it il risparmio con le tariffe green per l’energia elettrica può arrivare a circa 117 euro l’anno, rispetto alla tariffa Maggiore Tutela, e 48 euro sulle altre tariffe del mercato libero.

Green vuol dire ecosostenibile, ma anche conveniente

L’indagine ha calcolato il costo annuo per la luce sostenuto da un cliente-tipo residente a Milano, con un consumo di 2700 kWh annui di energia elettrica e confrontato la spesa annua delle bollette della luce, ponendo a paragone il regime di maggior tutela, una promozione qualsiasi del mercato libero e, infine, un’offerta green del mercato libero.

Nel caso voglia sottoscrivere una tariffa fissa monoraria, il cliente troverà conveniente attivare un’offerta del mercato libero (spendendo in media 410 euro annui). Una tariffa di questo tipo, infatti, rimanendo nel mercato di maggior tutela si rivelerebbe un salasso (in media 546 euro annui), ma non converrebbe troppo neanche una tariffa green del mercato libero (il cui costo medio si aggira sui 428 euro). È l’unico caso in cui le offerte luce da energie rinnovabili si rivelano meno convenienti di altre soluzioni.

Prendiamo il caso che lo stesso consumatore sia invece in cerca di una tariffa fissa bioraria. In regime maggior tutela gli verrebbe a costare 561 euro. Mentre nel mercato libero la spesa sarà di 493 euro che scendono ulteriormente a 481 euro per le promozioni green.

Anche le tariffe variabili confermano la convenienza delle offerte green rispetto alle altre promozioni del mercato libero. Volendo sottoscrivere una tariffa variabile monoraria, si affronterà un costo annuo di 546 euro in maggior tutela che si riducono a 524 nel mercato libero.

Se poi optiamo per un’offerta green la spesa annua da affrontare cala ancora, fino a 496 euro. Stesso discorso nel caso in cui il cliente voglia orientarsi su una tariffa variabile bioraria: è impensabile spendere 561 euro in regime di maggior tutela quando si possono pagare 543 euro annui nel mercato libero o risparmiare ancora di più fino ad arrivare a spendere 495 euro ogni anno per un’offerta di luce da energie rinnovabili.

Energia da fonti rinnovabili: se è davvero green c’è il certificato

La legge prevede che l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili venga certificata da una GO, una Garanzia di Origine, rilasciata dal GSE, il Gestore dei servizi energetici. Si tratta di una certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti usate per produrre l’energia che acquistiamo.

Un sistema trasparente e tracciabile che consente ai consumatori di essere certi, grazie all’indicazione in bolletta, che l’elettricità che utilizzano sia davvero ‘green’ ed ecosostenibile come promesso.

Accanto alla GO esiste poi il RECS. Acronimo di Renewable Energy Certificate System. Si tratta di un altro certificato internazionale dell’energia rinnovabile, che può essere aggiunto alla Garanzia d’Origine per attestare la provenienza della corrente elettrica.

Questo certificato non è imposto dalla legge. Le offerte green sono più comuni per la luce elettrica e più rare nel caso del gas naturale.

Le poche promozioni esistenti per il gas si basano sul biogas o gas verde, prodotto dai materiali di scarto degli allevamenti, delle acque reflue dei depuratori e della produzione alimentare. Per attivare un’offerta green della luce o del gas non serve alcuna modifica all’impianto elettrico né al contatore. È indispensabile, però, passare al mercato libero. Uno switch inevitabile da gennaio del 2023, ma per ora facoltativo.