Telefonia mobile, costi extra-soglia: solo il 6% dei venditori li menziona spontaneamente
Quanto sono trasparenti e corretti gli operatori telefonici quando sottoscrivono un nuovo contratto? La percentuale è irrisoria, visto che solo il 6% dei negozi fornisce spontaneamente dettagli sui costi extra-soglia. Lo rivela un’indagine di Altroconsumo condotta su 160 punti vendita tra ufficiali e rivenditori autorizzati di undici operatori tele-fonici a Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo con l’obiettivo di valutare il grado di trasparenza nei confronti di un cliente che vuole attivare un nuovo numero.
Costi extra-soglia: solo il 6% degli operatori menziona spontaneamente
Ebbene dall’indagine emerge che nel sottoscrivere un nuovo contratto nessun operatore telefonico brilla in trasparenza e nella stragrande maggioranza dei casi si omettono al cliente dettagli fondamentali su costi extra, vincoli contrattuali, penali indebite. Offerte alla cieca, con mancata comunicazione del nome del pacchetto e nessuna consegna di materiale informativo (brochure, schede, prospetti) con il riepilogo dei dettagli del piano. Inoltre non viene dato alcun cenno su quanto costino i giga di traffico in più nel caso in cui quelli inclusi nel pacchetto mensile si esauriscano oppure sul costo di eventuali sms o minuti aggiuntivi. Le informazioni sui costi extra-soglia arrivano quasi sempre dietro espressa domanda visto che solo il 6% dei venditori le menziona in modo spontaneo.
L’indagine di Altroconsumo rivela che proprio nelle informazioni precontrattuali il 70% degli operatori ha ottenuto un voto pessimo (meno di 2 su 5). Solo un punto va ai leader di mercato, Vodafone e Tim (incluso l’operatore virtuale Kena), che nell’informazioni in negozio sono i peggiori. Sono avvantaggiati i negozi di quei provider che confezionano offerte semplici e facili da capire e da spiegare come per i piani tariffari di Coop Voce e ho.Mobile, che non hanno costi extra-soglia né costi di uscita per recesso anticipato. Nel 92% dei casi il negoziante non chiede informazioni sul profilo di consumo del cliente prima di proporgli un piano tariffario. Nel 50% dei casi si ricevono risposte sbagliate (oppure nessuna) se si chiedono informazioni sulle penali per recesso anticipato. Il 23% degli addetti alle vendite non specifica il nome dell’offerta che sta proponendo al cliente. Tutto a discapito, come sempre, dei consumatori.