Telefonia: Tim e Wind Tre nel mirino dell’Agcom per poca trasparenza su fatturazione mensile
Tim e Wind Tre finiscono nel mirino dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’Agcom ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di questi due operatori per verificare la trasparenza delle informazioni e il rispetto del diritto di recesso per i consumatori dopo l’introduzione per legge della fatturazione a 30 giorni (e non più a 28).
Dall’indagine Agcom, è emerso che Tim e Wind Tre non hanno assicurato, attraverso le loro comunicazioni ai clienti finali via sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti e quindi non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso. Non basta infatti indicare una variazione della tariffa in termini percentuali, ma va tradotta in euro e centesimi, in modo da far capire ai consumatori quanto finiranno concretamente per pagare. È emerso anche che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo. Per questi motivi l’autorità ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti dei due operatori.
La decisione dell’Agcom rientra nell’attività di vigilanza sul ripristino della cadenza mensile della fatturazione e dei rinnovi dei nuovi piani tariffari imposti in maniera unilaterale dalle compagnie telefoniche (Leggi QUI) e si aggiunge a quella dell’Antitrust che nei mesi scorsi ha avviato una istruttoria per accertare l’esistenza di un’intesa tra gli operatori telefonici, che avrebbero coordinato la propria strategia commerciale, prevedendo a partire da aprile un rincaro delle tariffe dell’8,6% così da annullare gli effetti dello stop alle bollette a 28 giorni (Leggi QUI).