TIM in balia dei rumours, oggi conti con possibile maxi-svalutazione
Gli investitori attendono con nervosismo la riunione di oggi di Tim in cui il board darà l’ok ai conti del quarto trimestre del 2021, oltre che al primo piano strategico redatto dal nuovo ceo Labriola. Ieri il titolo TIM è crollato del 9% e anche oggi le vendite hanno spinto il titolo a cedere in avvio fino a oltre -3% sotto quota 0,33 euro.
A destabilizzare il mercato non sono tanto le deboli attese per conti e piano, quanto le indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui il CdA sarebbe intenzionato a lasciar cadere l’offerta di KKR offrendo invece un coinvolgimento del fondo direttamente in NetCo. Dal quartier generale di TIM hanno bollato tali voci come prive di fondamento.
Rimane caldo tema dossier unica
Rimangono insistenti anche i rumor relativi al dossier rete unica, progetto partito ad agosto 2020. ma da allora mai concretizzato. Secondo voci di stampa, Telecom Italia e Cassa Depositi e Prestiti sarebbero a un passo dalla firma di un Memorandum of understanding (Mou) e oggi è in programma un cda di Cassa Depositi e Prestiti (socia al 60% di Open fiber e al 9,8% di Tim) per proseguire in questa direzione. Nei piani della futura società della rete unica, Tim dovrebbe apportare la rete primaria dei cavi sottomarini di Sparkle e quella secondaria di Fibercop, infrastrutture che dovrebbero intrecciarsi con la rete di Open Fiber. Secondo altre indiscrezioni, non ancora confermate, Tim potrebbe convincere Kkr a rinunciare all’offerta pubblica d’acquisto che aveva avanzato a fine novembre 2021, per coinvolgere il fondo americano nel piano dello scorporo della rete fissa (NetCo) da quella dei servizi (ServiceCo).
Conti 2021
Andando alle attese per i numeri 2021, secondo le indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica i risultati dovrebbero evidenziare una svalutazione di asset per 4 miliardi di euro e questa ingente perdita potrebbe portare anche alla cancellazione del dividendo delle azioni ordinarie. Dal consensus pubblicato sul sito di Tim emerge la previsione per l’intero 2021 di un Ebitda a 5,44 miliardi di euro con una riduzione dell’11% anno su anno, mentre le stime del debito netto sono pari a 17,6 miliardi di euro. Tim si prepara a voltare pagina con la gestione passata e viste le difficoltà di breve la società avrebbe già messo in piedi delle soluzioni per contenere i danni. Una su tutte il maxi-piano di taglio dei costi (8000 uscite entro il 2024), ma anche una probabile cessione della partecipazione di Inwit che consentirebbe alla società di incassare circa 1,4 miliardi di euro, risorse che permetterebbero alla società di ridurre le passività e di gestire gli investimenti non rinviabili sia sul 5G che sulla rete in fibra. Inoltre, Tim dovrebbe accantonare 540 milioni di euro per la rinegoziazione dell’accordo con DaZN.
Il punto tecnico:
Il quadro tecnico di Tim si è complicato molto nelle ultime settimane e in particolare con il breakout ribassista del supporto a 0,3952 euro e poi con la violazione del livello di 0,3637 euro. Da inizio anno Tim ha già perso il 22,62% mentre dai massimi di fine novembre la performance è del -32%, riportandosi così nelle ultime sedute ai livelli ante offerta Kkr di fine novembre. In caso di ulteriore debolezza i prossimi supporti tecnici che potrebbero ostacolare altri cali sono posti a 0,3336 euro, con target più profondo il raggiungimento del minimo di novembre scorso a 0,3047 euro. A conferma della debolezza in corso si segnala una posizione short di diversi indicatori di direzione (Parabolic Sar, Macd) e una posizione dei prezzi sotto le medie mobili principali a 50 e 200 periodi.