Tim separa la rete dai servizi e si divide in 2: ecco i dettagli del piano di Labriola per ridurre il debito
Tim definisce ufficialmente il perimetro della potenziale separazione della rete dai servizi, dividendosi in due (NetCo-ConsumerCo-EnterpriceCo-Brasil), e fornendo target di medio termine (2025) e lungo termine (2030) per ciascuna attività. Un nuovo piano che sarà presentato e illustrato oggi alla comunità finanziaria nel corso del ‘Capital Market Day’. Un annuncio accolto positivamente dal mercato, con il titolo della big italiana delle Tlc che avanza di oltre un punto percentuale a quota 0,2577 euro (resta debole la performance a 1 anno del titolo che segna un calo di circa il 37%).
Tim si fa in 2 o forse 4: ecco in sintesi le novità
Il nuovo piano assume i nuovi contorni, come spiegato nel comunicato ufficiale diffuso stamattina prima dell’avvio delle contrattazioni a Piazza Affari. Il consiglio di amministrazione di Tim ha, infatti, dato mandato all’amministratore delegato, Pietro Labriola, “a svolgere ogni attività utile per il conseguimento dell’obiettivo strategico del superamento dell’integrazione verticale e della riduzione del livello di indebitamento della società attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del gruppo“.
Le eventuali opzioni verranno sottoposte al consiglio per le deliberazioni del caso. Nel dettaglio, spiega una nota, il piano prevede la possibilità di separare gli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e illustra per ciascuna entità il contesto di mercato, i perimetri di attività e le attività strategiche, nonché le modalità in cui le stesse potranno competere nei rispettivi mercati di riferimento in modo da generare più valore.
Entrando più nello specifico del piano, si prevede che nella NetCo sia inclusa la rete fissa, primaria e secondaria, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). ServiceCo include, invece, Tim Enterprise, Tim Consumer e Tim Brasil. Di Tim Enterprise, in particolare, fanno parte tutte le attività commerciali nel mercato Enterprise, le digital companies Noovle, Olivetti e Telsy. Comprende gli asset relativi ai data center. Con la nuova organizzazione prevista dal piano, inoltre, sarà possibile cogliere al meglio le opportunità offerte dalla transizione digitale e raggiungere contestualmente una struttura del capitale sostenibile, grazie ad un importante percorso di miglioramento della posizione finanziaria che prevede il deconsolidamento della rete fissa e l’eventuale ingresso di nuovi soci di minoranza in TIM Enterprise.
Equita: M&A rimane il principale driver per deleverage e creazione di valore
L’M&A rimane il principale driver per deleverage e creazione di valore. Lo sostengono gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione hold su Telecom Italia dopo l’annuncio dello scorporo della rete. In particolare, soffermandosi sulle tempistische, gli esperti della sim milanese indicano “un timing, come previsto, piuttosto lungo”. E con un “binding agreement per NetCo entro ottobre 22 (come da MoU) e closing entro metà 2024”.