Tlc, spesa di famiglie e imprese cala del 2,8% nel 2018 per l’effetto Iliad
Le famiglie e le imprese spendono meno in servizi di telecomunicazioni, arrivando a segnare un arretramento del 2,9%, dovuto alla rete mobile (-6,4%). Cresce lievemente invece la spesa per la rete fissa arrivando a segnare +1%. I numeri sono quelli forniti da Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Agcom presentando in Parlamento la Relazione annuale.
Agcom: spesa tlc cala del 2,9% nel 2018
La flessione nella spese delle famiglie e imprese per servizi di tlc, sottolinea l’Agcom, deriva dalla pressione competitiva nel mercato mobile che si è tradotta in prezzi più bassi e, quindi, valori di spesa decisamente più contenuti. Il riferimento è all’ingresso in Italia dell’operatore francese Iliad. Nel complesso, continuano a contrarsi i ricavi dei tradizionali servizi voce (-9,8%) e, per la prima volta, si rileva una interruzione nella crescita degli introiti derivanti da servizi dati. L’Agcom però rivela che per la prima volta gli abbonati broadband su rete fissa arrivano a oltre mezzo milione, mentre gli accessi ultrabroadband nel corso del 2018 sono cresciuti del 50% e superano i 7,7 milioni di unità. Il traffico dati, trainato dai consumi di contenuti online, cresce nel complesso di quasi il 25%. Nella telefonia mobile, il consumo di dati continua a crescere in misura sostenuta (+55% circa). Dalla relazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni emerge che le risorse del settore telecomunicazioni, dopo la ripresa osservata nel biennio 2016- 2017, si riducono del 2%, raggiungendo un giro d’affari di 31,6 miliardi di euro. Inoltre mdalla relazione dell’Agcom emerge che gli investimenti in infrastrutture crescono del 17%, in aumento di 8,4 miliardi di euro, a seguito anche dei processi di infrastrutturazione relativi all’offerta di servizi ultrabroadband nella rete fissa e l’avvio dell’implementazione della rete mobile 5G. Lo si legge nella Relazione annuale dell’Agcom, nella quale viene sottolineato che arretra la rete mobile (-6,4%), mentre va bene la fissa (+1%).
UNC: in Italia occorre più concorrenza
Su un dato in particolare si sofferma l’Unione nazionale consumatori ed è quello che riguarda la spesa per tlc che cala per effetto dell’arrivo di Iliad. “E’ la dimostrazione che nel nostro Paese serve più concorrenza” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. ” Per questo urge un intervento del legislatore, che elimini del tutto le spese di recesso, anche anticipato, in modo da realizzare una vera portabilità, come avviene già per i conti correnti” continua Dona. “Come già chiesto anche dall’Antitrust, le Authority devono avere a disposizione sanzioni più efficaci e dissuasive per punire pratiche commerciali scorrette, multe che abbiano una vera efficacia deterrente” conclude .