Torna l’ora legale, in sette mesi risparmi per 100 milioni. Parlamento Ue dice stop a passaggio ora dal 2021
L’ora legale 2019 sta per tornare. Nella notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 marzo gli italiani dovranno spostare di un’ora in avanti le lancette di tutti gli orologi (dalle 2 alle 3 di notte). In attesa che l’ora legale (quella estiva) entri in vigore Terna prevede, nei prossimi 7 mesi, un minor consumo di energia elettrica pari a circa 510 milioni di kilowattora. In tema di costi, se si considera che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro. Dal punto di vista ambientale, Terna si attende minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250 mila tonnellate.
Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre che complessivamente rappresentano i due terzi del risparmio totale. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 545 milioni di euro.
Il Parlamento dice sì alla proposta della Commissione
All’inizio di questa settimana è arrivata la decisione del Parlamento europeo che ha votato a favore dell’abolizione del cambio stagionale dell’ora a partire dal 2021. Stop dunque al passaggio dall’ora solare (quella invernale) a quella legale (quella estiva), che due volte all’anno (a marzo e a ottobre) andava in scena.
Parola ora ai Paesi dell’Unione europea che hanno la facoltà di decidere il ‘proprio fuso orario’: se decidono di mantenere l’ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di ottobre 2021. L’abolizione del cambio è stata rimandata dal 2019 al 202.
I calcoli di Terna
Terna ha analizzato gli impatti per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza. Il gestore di rete ha preso in esame sia lo scenario attuale sia lo scenario previsionale, simulando l’effetto dei diversi regimi orari (ovvero ora legale tutto l’anno o ora solare tutto l’anno) che il nostro Paese dovrà scegliere di adottare dal 2021.
Dallo studio della società dei tralicci emerge che lo scenario ora legale tutto l’anno garantisce il massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto (ossia per i mesi da aprile a ottobre) si aggiungerebbero, infatti, altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali (ossia per i mesi da novembre a marzo), per un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400 mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160 milioni di euro.