Torneremo a consumare come prima? il punto di Legacoop, nel 2020 meno consumi (-9,7%) e s’impennano i risparmi
Calo dei consumi e una maggiore propensione al risparmio andranno a braccetto nel corso del 2020. In particolare, i consumi interni delle famiglie italiane dovrebbero mostrare un ribasso del 9,7% rispetto all’anno precedente, in parallelo con una crescita della propensione al risparmio di 6 punti percentuali, portandola sul valore più alto degli ultimi venti anni. Nonostante il forte recupero, alla fine del 2021 i consumi saranno inferiori del 3% rispetto al valore del quarto trimestre 2019. Queste alcune evidenze che emergono dal “MonitorFase3 – i consumi degli italiani: prime valutazioni dell’impatto del Covid-19”, rapporto a cura di Prometeia e Area Studi Legacoop per osservare, nel passaggio dalla emergenza alla crisi, l’evolvere di alcuni fenomeni economici, partendo dalla ‘ricomposizione del carrello della spesa’.
L’emergenza sanitaria degli ultimi mesi ha rappresentato un punto di rottura delle tendenze di ricomposizione del carrello della spesa delle famiglie italiane che si erano manifestate negli ultimi 25 anni (1995-2019). Dallo studio emerge che il comparto della casa è il capitolo che pesa di più, anche se la corrispondente quota è in lieve flessione: dal 23,1% nel 1995 al 22,7% nel 2019.
L’impatto del COVID-19 sulle abitudini di consumo
Secondo lo studio la crisi sanitaria comporterà dei cambiamenti nelle preferenze di spesa delle famiglie italiane dovuti all’emergere di nuovi bisogno e al rafforzamento di altri ed emerge, al tempo stesso, la necessità di sentirsi protetti e di passare più tempo a casa, non solo per svolgere attività lavorative e/o di studio ma anche di intrattenimento. Tra le tendenze in atto sembra essere aumentata la sensibilità verso il consumo responsabile e sostenibile che si innesta in un quadro più generale di transizione verso la green economy.
In uno scenario mutato rispetto al passato, anche il ritorno alla normalità comporterà alcune novità, favorendo alcuni capitoli di spesa, come quelli legati alla digitalizzazione della casa. Se nella ‘fase di emergenza’ è infatti aumentata la spesa per beni alimentari, cura della casa e della persona, ma si sono ridotte le spese legate al tempo libero e alla mobilità in quella di ‘superamento’ cresce il bisogno di condividere spazi comuni anche se non si ritornerà come prima. Con il consolidamento dello smartworking, crescerà il bisogno di rendere la casa più confortevole.