Toto è l’anello mancante per cordata Alitalia. Di Maio valuta anche un maggior impegno di FS
Il salvataggio di Alitalia vede spuntare il gruppo Toto come elemento chiave per completare la cordata. In una lettera inviata al Messaggero, viene spiegata l'”affidabilità, esperienza imprenditoriale e risorse economiche adeguate per confrontarsi con altrettanto validi partners con professionalità, competenza e serietà” del gruppo che in passato ha guidato AirOne. L’a.d Lino Bergonzi e Riccardo Toto hanno smentito i presunti debiti con Anas. Il gruppo Toto vanta oltre 500 milioni di euro di ricavi e 1.300 dipendenti ed è attivo nelle energie rinnovabili con profitto in Italia e soprattutto negli Stati Uniti, nelle opere pubbliche, nelle concessioni autostradali (con la Strada dei Parchi) e nelle manutenzioni di impianti.
Intanto, stando a quanto riporta La Repubblica, Delta avrebbe rotto gli indugi chiedendo un incontro per questa settimana ai vertici del gruppo abruzzese. L’offerta deve essere formulata entro il 15 luglio e gli advisor sono ancora in attesa delle garanzie finanziarie promesse da Lotito, mentre il vettore a stelle e strisce non avrebbe alcuna intenzione di aprire trattative con German Efromovich, primo socio dell’aerolinea colombiana Avianca, reduce da un durissimo scontro (perso) con United Airlines.
Quella dei Toto sarebbe l’offerta più concreta sul tavolo. La holding di famiglia ha messo sul piatto 250 milioni appena incassati con la cessione di un campo eolico negli Usa e potrebbe arricchire la propria dotazione sia con una nuova tranche di pagamento già stabilita, sia vendendo altri parchi eolici nel Nord America. Delta, prosegue il quotidiano diretto da Carlo verdelli, avrebbe deciso di privilegiare il tavolo con i Toto anche grazie alla loro esperienza in Air One.
Intanto il governo, se non si trovasse una soluzione entro i prossimi 15 giorni, potrebbe decidere di chiedere a Ferrovie dello Stato di aumentare la propria quota dal 30% ipotizzato finora fino a una quota anche superiore al 50%. A scriverlo “La Stampa” in edicola oggi sottolineando che Luigi Di Maio, che non ha intenzione di far fallire la società, avrebbe infatti già accennato l’ipotesi all’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti.