Tra Millennial e GenZ il climate change resta fondamentale, nonostante timori nell’era Covid-19
Salute, lavoro, ambiente, prospettive finanziarie e benessere familiare rappresentano ora le principali preoccupazioni per le nuove generazioni che, come tutti, sono alle prese con l’impatto del Covid-19. Nonostante la pandemia abbia colpito il sentiment di Millennial e Gen Z in Italia e nel mondo, ci sono anche altri risvolti (positivi) da considerare. Nelle nuove generazioni ha, infatti, ulteriormente rafforzato il desiderio di contribuire ad un mondo migliore in cui aziende e governi nazionali si impegnino alla generazione di un impatto sociale positivo, mettendo le persone e la sostenibilità ambientale davanti al profitto. Insomma, come sottolinea Fabio Pompei, ceo Deloitte Italia, molti vedono questa crisi come “una grande opportunità per ripartire su nuove basi e costruire una società più equa, sostenibile e inclusiva”.
È questa la fotografia che emerge dalla ‘Millennial Survey di Deloitte Global‘, uno studio annuale della società di consulenza quest’anno eccezionalmente condotto in due fasi. A gennaio 2020, è stato condotto un primo sondaggio su 18.400 intervistati tra Millennial (nati tra 1981 e 1996) e Gen Z (1997 – 2012) per rilevare la loro opinione su temi chiave come il lavoro, la società e la loro visione del mondo in generale. Tuttavia, la disruption indotta dalla pandemia di Covid-19 ha introdotto una “nuova realtà” e Deloitte ha quindi messo in campo una seconda indagine che ha coinvolto un campione di 9.100 rispondenti tra Millennial e Gen Z da 13 Paesi diversi (Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile, UK, Spagna, Francia, Germania, India, Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia).
Lavoro, benessere familiare e salute preoccupano i Millennial italiani
Ma cosa accade in Italia? Se a livello globale i livelli di stress sono leggermente calati ad aprile 2020, l’Italia va in controtendenza: aumentano sia i Millennial sia i GenZ che si dichiarano ansiosi o in preda allo stress, rispettivamente dal 45% al 47% e dal 45% al 48%. La pandemia ha avuto un forte impatto sulle preoccupazioni dei Millennial italiani: le opportunità lavorative, inizialmente indicate dal 47% dei rispondenti, scendono al 45%, mentre sale l’ansia legata alle prospettive finanziarie a lungo termine (dal 41% al 47% dei rispondenti). Stabile al secondo posto il benessere della famiglia.
Non solo, i Millennial italiani, post Covid-19, appaiono maggiormente preoccupati circa la loro salute mentale e fisica, indicata dal 39% (a gennaio dal 33%). Prima dell’avvento della pandemia, circa 1/3 del campione tra Millennial e Gen Z aveva preso una pausa dal lavoro a causa dello stress (rispettivamente 30% e 40% in Italia), a riprova di come la salute mentale resti un tema cruciale. Infine, il 62% dei Millennial italiani e il 64% della Gen Z vorrebbe che il lavoro da remoto diventasse il “new normal”.
Nonostante tutte le preoccupazioni, il climate change resta una questione fondamentale. In Italia i Millennial continuano a preoccuparsi per i cambiamenti climatici, anche se con un lieve calo di interesse (35% ad aprile rispetto 43% a gennaio). Infatti, cresce d’importanza il tema della disoccupazione (dal 31% di gennaio al 37% di aprile).