Tv: il canone italiano è il più basso fra i paesi europei, Rai conferma il primato di ascolti
In Italia si paga il canone televisivo più basso rispetto agli altri maggiori paesi d’Europa. Nel 2016 gli italiani hanno versato 100 euro, ridotti a 90 euro nel 2017. In Francia il canone è di 136 euro, nel Regno Unito di 169,9 euro e in Germania addirittura di 215,8 euro. Il basso canone italiano è parzialmente compensato dalla pubblicità, non presente sulle reti Bbc e Rtve, e limitata per quantità e fasce orarie in Francia e Germania. E’ ciò che emerge dallo studio condotto da R&S Mediobanca.
La Rai è la Tv pubblica in Europa che vanta il primato degli indici d’ascolto, pari al 36,7%, e si conferma come il principale gruppo in Italia. Dietro Mediaset, con il 31,6% di quote di ascolto nel giorno medio. Seppur distanziati crescono Sky, che raggiunge il 7,9%, e Discovery, che tocca il 6,7%. Anche dal punto di vista dei ricavi, il mercato tv italiano è molto concentrato, con i tre operatori principali Rai, Mediaset e Sky che detengono congiuntamente quasi il 90% dei ricavi totali televisivi nazionali. Mediaset ha realizzato nel 2016 quasi un terzo dei propri ricavi all’estero, soprattutto in Spagna. Risulta quindi primo per fatturato totale con oltre 3,6 miliardi di euro, mentre Rai ha scalzato Sky Italia posizionandosi al secondo posto. Considerando però solo i ricavi nazionali, Rai è il primo operatore nel 2016, anche se le stime per il 2017 prevedono di nuovo Sky Italia in prima posizione.
I ricavi aggregati dei cinque principali gruppi televisivi italiani si mostrano in ripresa attestandosi a 9,5 miliardi (+6,8% sul 2015). Il dato è trainato dall’incremento del canone Rai (+16,7%), dalla pubblicità (+4,2%) e dalla Pay TV (+2,8%). A crescere maggiormente è Discovery Italia (+22,1%). Passando ai conti, i maggiori cinque player tv hanno cumulato nel periodo 2012- 2016 perdite nette per 1,3 miliardi; solo Discovery ha chiuso in utile con +23 milioni.
Il settore televisione e radio in Italia incide per lo 0,5% del Pil nazionale. Nel 2016 il giro d’affari si aggira sui 9 miliardi e registra una crescita del +6,5% sul 2015. La Tv in chiaro genera i maggiori ricavi, ovvero 5 mld (+9,8%), seguita dalla Pay Tv con 3,4 mld (+2,6%) e dalla radio con 0,6 mld (+3,2%).