Ue boccia ufficialmente la manovra italiana. Tre settimane di tempo per cambiarla
L’Italia conquista oggi un triste primato. Per la prima volta nella storia ventennale della zona euro, la Commissione europea boccia una manovra di bilancio di uno Stato membro. Una decisione attesa quella del no di Bruxelles alla manivra del governo giallo-verde che oggi ha l’ufficialità.
In conferenza stampa a Strasburgo il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis è chiaro: “Per la prima volta l’esecutivo comunitario deve chiedere a un paese membro di rivedere la propria bozza di bilancio (…) Purtroppo le chiarificazioni ricevute ieri dal governo italiano non sono state convincenti ai nostri occhi (…) Il governo italiano sta violando apertamente gli impegni presi con se stesso e con gli altri paesi membri (…) L’Eurozona è costruita su stretti legami di fiducia con regole che sono le stesse per tutti, quindi se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata” ha concluso Dombrovskis.
Anche il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha parlato spiegando che la “Commissione non intende sostituirsi alle Autorità italiane nella definizione delle politiche interne, ad esempio quelle di lotta alla povertà. Quello che ci preoccupa è l’impatto di bilancio di queste politiche sui cittadini”. “L’Italia deve portare avanti il suo impegno per ridurre il debito pubblico, che è il nemico dell’economia e dei popoli europei. Il fardello di 37mila euro per cittadino lascia senza respiro l’economia italiana: con 65 miliardi di spese a servizio del debito, l’Italia ha dovuto sborsare tanto quanto spende per l’istruzione” ha aggiunto Moscovici.
Da qui Bruxelles ha dato tre settimane di tempo al governo italiano per rivedere la sua manovra. “Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. Sono cose che fanno irritare ancora di più gli italiani e poi qualcuno si lamenta che l’Unione Europea è al minimo della popolarità”, così commenta il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della sua visita a Bucarest.
Il rischio apertura di una procedura per debito eccessivo
La minaccia che incombe sull’Italia è l’apertura di una procedura per debito eccessivo da parte della Commissione europea, tenuto conto dell’elevato debito italiano (130% del PIL) e dell’andamento delle finanze pubbliche nel 2018. Come si svolgerebbe l’iter in questo caso? Lo ricorda Il Sole 24 Ore: “La Commissione dovrebbe innanzitutto preparare un nuovo rapporto sull’evoluzione del debito ex articolo 126/3 dei Trattati. Poi successivamente dovrebbe inviare una raccomandazione al Consiglio chiedendo l’apertura della procedura per debito eccessivo. Nell’approvare la raccomandazione, quest’ultimo chiederebbe all’Italia misure di aggiustamento da adottare nel giro di sei mesi. Si deve presumere che l’eventuale scelta italiana di non modificare la Finanziaria 2019 darebbe ulteriore forza alla raccomandazione della Commissione”. In ultimissima analisi ci potrebbe essere anche spazio alle sanzioni finanziarie qualora il governo italiano non seguisse la raccomandazione del Consiglio.