UniCredit fa il pieno di utili, meglio stime e a livelli record. Tutto su Russia, dividendi, guidance, CET1 ratio
UniCredit fa il pieno di utili, annunciando il settimo trimestre consecutivo di crescita record e i migliori primi nove mesi e terzo trimestre da almeno un decennio. La banca guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel ha incassato nel terzo trimestre un utile netto e ricavi totali che hanno battuto le attese degli analisti. Le novità sono molte: c’è l’annuncio relativo all’esposizione verso la Russia, che “è stata ridotta – rende noto Piazza Gae Aulenti -, a costi minimi, complessivamente del 50 per cento a circa €3,1 miliardi, attraverso azioni proattive e disciplinate”, nell’ambito di “un progressivo approccio di de-risking” che UniCredit ha intenzione di continuare a portare avanti.
C’è l’ulteriore miglioramento della guidance per il 2022: “la buona dinamica commerciale, il contesto favorevole dei tassi di interesse e l’approccio disciplinato sui costi hanno portato a un ulteriore miglioramento della guidance 2022, con un utile netto superiore ai €4,8 miliardi per l’anno, escludendo la Russia“. Il Gruppo è inoltre “in netto anticipo rispetto agli obiettivi di UniCredit Unlocked”.
Ma veniamo alle singole voci di bilancio: UniCredit ha concluso il terzo trimestre dell’anno con utili superiori alle attese degli analisti. Esclusa la Russia l’utile netto si è attestato a €1,3 miliardi, in calo del 9,9% su base trimestrale, ma in rialzo del 31,1% su base annua. Inclusa la Russia, l’utile netto è stato pari nel terzo trimestre a €1,7 miliardi, meglio delle attese del consensus, che aveva stimato per la banca guidata Andrea Orcel un utile netto contabile di 1,004 miliardi inclusa la Russia. Utile superiore anche all’outlook di Bloomberg, che aveva previsto un utile netto a 1,05 miliardi. Nel complesso, nei primi nove mesi del 2022, l’utile netto di UniCredit è salito a 4 miliardi, valore che ha superato l’intero anno 2021.
I ricavi totali esclusa la Russia sono ammontati nel terzo trimestre €4,5 mld, in rialzo dello 0,2 per cento trim/trim e in del 4,5 per cento a/a. “Al netto dell’impatto negativo una tantum legato al TLTRO III, i ricavi totali si sono attestati a €4,8 mld, in rialzo del 7,2 per cento trim/trim e in rialzo del 11,8 per cento a/a, spinti dalla crescita del margine d’interesse, grazie al contesto dei tassi d’interesse e ai proventi da attività di negoziazione che riflettono l’attività commerciale”. Il consensus aveva previsto ricavi totali per un valore di 4,51 miliardi di euro. Indicazioni sostanzialmente in linea a quelle del consensus Bloomberg che indica ricavi a 4,51 mld Sempre escludendo la Russia, i ricavi netti si sono attestati a €4,2 mld, in calo del 2,4 per cento trim/trim e in rialzo del 6,8 per cento a/a, mentre il margine di interesse (NII) è stato pari a €2,2 miliardi, in calo del 3,2 per cento trim/trim e in rialzo del 4,8 per cento a/a. Gli analisti di Bloomberg avevano previsto un margine di interesse superiore, pari a 2,43 miliardi di euro.
Le commissioni sono ammontate a €1,6 miliardi, in calo del 4,4 per cento trim/trim e in calo del 1,8 per cento a/a, al di sotto degli 1,65 miliardi di euro del consensus.
I proventi da attività di negoziazione sono cresciuti a €518 milioni in rialzo del 43,8 per cento trim/trim e in rialzo del 60,0 per cento a/a. Solida la posizione patrimoniale di UniCredit, con un CET1 ratio del 15,41 per cento, “già dedotta – ha puntualizzato la banca – la seconda tranche del riacquisto di azioni proprie del 2021, pari a €1,0 miliardo, in linea con l’impegno di distribuzione agli azionisti relativa all’esercizio 2021, pari a €3,75 miliardi”.
UniCredit ha fatto notare che “l’elevata generazione organica di capitale di 158 punti base nei primi nove mesi dell’anno, in netto anticipo rispetto agli obiettivi del piano industriale, dimostra la forte efficienza operativa e la migliorata efficienza patrimoniale del Gruppo” e che “il continuato slancio finanziario pone le basi per una distribuzione relativa all’esercizio 2022 in linea o migliore rispetto al 2021, mantenendo al contempo un solido CET1 ratio”.
Il livello del CET 1 ratio si è confermato in linea con le attese, con gli analisti del consensus di Bloomberg che avevano previsto un rapporto al 15,4%.
“Il nostro CET1 ratio pari al 15,41 per cento, inclusi gli impatti derivanti dal quadro normativo avverso, rimane tra i leader del settore, e rispetta il nostro impegno di distribuzione agli azionisti relativa all’esercizio 2021, pari a €3,75 miliardi e maturazione dei dividendi per il 2022 pari a €1,4 miliardi”, ha commentato il ceo Andrea Orcel, che non ha nascosto la propria soddisfazione per i conti di Piazza Gae Aulenti:
“UniCredit ha ottenuto ancora una volta risultati finanziari eccezionali. Questo è il nostro settimo trimestre consecutivo di crescita e i migliori primi nove mesi dell’anno, da almeno un decennio – ha detto Orcel, stando a quanto emerge dal comunicato con cui UniCredit ha diffuso i conti – Siamo in netto anticipo sugli obiettivi del piano, nonostante il prudente consolidamento delle linee di difesa. UniCredit Unlocked sta dando i suoi frutti: la nostra trasformazione industriale è in pieno svolgimento, i nostri risultati ripetutamente positivi e stiamo ulteriormente migliorando la guidance per l’intero anno 2022. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo raggiunto un utile netto record di €4,0 miliardi, escludendo la Russia, (€3,8 miliardi per l’intero Gruppo), superando l’intero anno 2021, a dimostrazione della crescita del nostro business caratterizzato da elevata redditività aggiustata per il rischio e a basso assorbimento di capitale. Il cambio di passo in termini di eccellenza operativa riflette la positiva dinamica commerciale, un contesto di tassi d’interesse favorevole, disciplina sui costi, basso costo del rischio e, soprattutto, il costante impegno delle nostre persone e ci consente di migliorare ulteriormente la nostra guidance per l’intero anno 2022 con un utile netto superiore ai €4,8 miliardi. Tutto ciò, combinato con il significativo miglioramento nell’efficienza del capitale ci permette inoltre di migliorare la guidance per l’intero anno 2022 con una generazione organica di capitale di oltre 200 punti base”.
Conti UniCredit, Equita SIM presenta la sorpresa più positiva
In una nota dedicata ai risultati dell’istituto, Andrea Lisi di Equita SIM mette in evidenza come i risultati del terzo trimestre di UniCredit siano stati “ampiamente superiori alle attese, guidati da maggiori ricavi e soprattutto da minori LLPs, dunque accantonamenti”.
Messi in evidenza il CET1 al 15,4% e il miglioramento della guidance del 2022, con le proiezioni su un utile netto esclusa la Russia di un valore superiore ai 4,8 miliardi di euro (rispetto alla stima precedente di 4 miliardi di euro): In dettaglio Equita SIM ha riassunto le principali voci di bilancio, paragonandole con le proprie attese e con quelle del consensus.
- NII (margine di interesse): 2,481 miliardi (piatto su base trimestrale, +10% su base annua) vs 2,578 miliardi attesi (consensus era per un valore superiore a 2,503 miliardi)
- Ricavi totali: 4,827 miliardi (+1% QoQ, +9% YoY) rispetto ai 4,634mn attesi (e ai 4,540 del consensus
- Utile operativo: 2,442mn (+23% YoY) vs 2,209mn exp. (cons. 2,136mn)
- LLPs (accantonamenti): -84mn (7bps) vs -577mn (50bps) exp. (cons. -430mn)
- Utile netto post AT1 and cashes: 1,678 miliardi, rispetto ai 957 milioni previsti.
Equita ha messo in rilievo l’andamento dei ricavi superiore alle attese, principalmente per un forte risultato dei proventi da attività di negoziazione (grazie al contributo della Tesoreria e la forte domanda di prodotti di copertura da parte delle imprese).
Le commissioni a 1,65 miliardi, ha continuato Andrea Lisi, sono sostanzialmente in linea con le attese (1,63 miliardi) mentre l’NII (margine netto di interesse, piatto su base trimestrale), è il -4% inferiore alle nostre stime (di Equita).
“Il minore NII – spiega Andrea Lisi –è in larga parte riconducibile a un effetto one-off negativo legato all’accounting del TLTRO maggiore del previsto (al netto del quale l’NII sarebbe stato 0.3bn più alto)”.
“Migliore del previsto la gestione dei costi operativi, -3% su base annua a 2,385 miliardi (vs 2,425 miliardi attesi), con C/I ad un eccellente 49%. Sotto la linea operativa, la principale sorpresa positva è legata a minori LLPs a -84 milioni, che beneficiano anche di riprese di valore in Russia per 136 milioni. Al netto della Russia il CoR (costo del rischio) si sarebbe attestato in area 20 punti base (rispetto ai circa 45 punti base attesi). UCG ha incrementato inoltre l’ammontare di overlays a c.1,3 miliardi (+300 milioni su base trimestrale) per affrontare un eventuale deterioramento economico (c.30bps CoR aggiuntivo). Al netto della Russia, UniCredit avrebbe chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 1.3 miliardi (superiore ai 900 milioni attesi)“.
“Ottime indicazioni sul fronte del capitale – sottolinea Equita SIM – con il CET1 solo in leggero calo su base trimestrale a un estremamente solido 15,4% (-32bps), per via dell’impatto negativo da buyback, variazione riserva FVOCI e regulatory headwinds. Escludendo la Russia, il gruppo ha nuovamente migliorato la guidance per il 2022, con ricavi netti visti ora a un valore superiore ai 17,4 miliardi (dai 16,7 miliardi attesi dalla banca e rispetto alla stima di Equita di 16,9 miliardi), C/I (rapporto costi-ricavi) al 51%, CoR (costo del rischio) di 25 punti base circa (da < 30bps) e utile netto superiore a 4,8 miliardi (da circa 4 miliardi precedentemente attesi e rispetto alla stima di Equita 4,2 miliardi). CET1 Ratio pro forma per la distribuzione 2022 > 14.5% (da >13%)”.
Equita sottolinea infine che, “alla luce dei risultati dei primi nove mesi dell’anno e delle solide indicazioni sul fronte del capitale/overlays, la società ha indicato una distribuzione relativa all’esercizio 2022 in linea o migliore rispetto al 2021 (3,7 miliardi, total yield = 16%).