‘Vaticano usa donazioni per poveri per ridurre deficit’. Così il WSJ su Obolo di San Pietro
“Vatican Uses Donations for the Poor to Plug Its Budget Deficit”: ovvero “Il Vaticano utilizza le donazioni per i poveri per sanare il suo deficit bilancio”. E’ il titolo di un articolo del Wall Street Journal, che rivela che solo il 10% dei fondi raccolti attraverso la principale associazione di beneficenza di Papa Francesco, Peter’s Pence, in italiano Obolo di San Pietro, viene speso per aiutare i più poveri.
“Ogni anno, i fedeli cattolici di tutto il mondo donano decine di milioni di dollari al Papa. I vescovi invitano i fedeli ad aiutare i più deboli e chi soffre attraverso il principale canale caritatevole, chiamato obolo di San Pietro. Ciò che la Chiesa non dice, è che la maggior parte di quelle somme raccolte, di un valore superiore ai 50 milioni di euro su base annua, viene convogliata nelle casse del Vaticano mentre, stando fonti vicine al dossier, solo il 10% viene realmente utilizzato per opere di carità”.
Il quotidiano americano ha riferito che l’utilizzo delle donazioni all’Obolo di San Pietro per tagliare il budget “sta portando alcuni leader della Chiesa cattolica a temere che i fedeli vengano ingannati sull’utilizzo delle loro offerte, fattore che potrebbe minare ulteriormente la credibilità della gestione delle casse del Vaticano sotto il mandato di Papa Francesco”.
Così si legge nel sito ufficiale dell’Obolo di San Pietro:
“L’obolo è un gesto di fraternità con il quale ogni fedele può partecipare all’azione del Papa a sostegno dei più bisognosi e delle comunità ecclesiali in difficoltà, che si rivolgono alla Sede Apostolica. È un gesto antico, iniziato con la prima comunità degli apostoli, e che continua a ripetersi perché la carità è il distintivo dei discepoli di Gesù: «Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri» (Gv 13, 35)». Con questo dono possiamo allargare lo sguardo e il cuore alla Chiesa, sparsa nel mondo, che si fa compagna di strada di famiglie e popoli in cammino per lo sviluppo umano, spirituale e materiale, a beneficio di tutte le società. L’Obolo di San Pietro, nello stesso significato delle parole, rappresenta un’offerta di piccola entità, ma con un respiro ed uno sguardo grande. È ciò che ciascun fedele sente di donare al Papa perché possa provvedere alle necessità della Chiesa intera, specialmente là dove è più in difficoltà. Tradizionalmente la colletta per l’Obolo di San Pietro ha luogo in tutto il mondo cattolico, a seconda delle diocesi, o il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Santi Pietro e Paolo, o la domenica più vicina a tale ricorrenza”.
Il Wall Street Journal ha riportato – sempre sulla base di fonti vicine al dossier a conoscenza dell’utilizzo dei fondi, che gli asset dell’Obolo di San Pietro sono scesi, dall’anno in cui Papa Francesco si è insediato nel Vaticano, ovvero dal 2013, da più di $775 milioni ai $665 milioni attuali. Allo stesso tempo, il deficit della Santa Sede è raddoppiato nel 2018 a più di $76 milioni, su un budget pari a $333 milioni.