Verso una Nuova Alitalia, FS tratta con Delta e easyJet. Entrerà anche Mef. Grande assente Air France
Riflettori puntati su Alitalia, la compagnia aerea che ha dato filo da torcere, negli anni, a più governi, e che ora l’esecutivo M5S-Lega intende rilanciare. Ieri è arrivato il comunicato di FS (Ferrovie dello Stato), che ha indicato come qualcosa stia iniziando a muoversi:
“Alla luce delle conferme di interesse pervenute da parte di Delta Airlines e EasyJet ad essere partner industriali di Fs italiane nell’operazione Alitalia, il Cda di Fs si è riunito oggi ed ha deliberato di avviare una trattativa con le due compagnie, al fine di proseguire nella definizione degli elementi portanti del piano della nuova Alitalia”, si legge nella nota.
Una nuova Alitalia, dunque, che vedrà scendere in campo anche il Mef, il Ministero dell’economia e delle finanze, come confermato da Palazzo Chigi a seguito del vertice che si è concluso ieri sera “alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Vicepresidente Luigi Di Maio e del Ministro dell’Economia Giovanni Tria”.
La nota conferma la disponibilità del governo a “partecipare alla costituzione della Nuova Alitalia, tramite il Mef, a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea”.
Nel corso degli ultimi 20 anni, ricorda Reuters citando i dati di TRA Consulting, Alitalia è costata ai contribuenti italiani quasi 10 miliardi di euro, più della capitalizzazione di mercato combinata delle compagnie aeree Air France-KLM, Turkish Airlines, Norwegian Air, Finnair e SAS.
FS ha dunque deciso e la scelta è ricaduta sulle due compagnie aeree che hanno manifestato un interesse ad acquistare una quota del 30-40% della “nuova Alitalia”.
Il Sole 24 Ore riporta indiscrezioni secondo cui il Mef dovrebbe detenere nella nuova compagnia aerea che spera di tirare a lucido per l’ennesima volta una partecipazione del 15%, “che potrebbe arrivare al 20%, attraverso la conversione di una parte del prestito statale di 900 milioni di euro”.
Ora tocca alle due compagnie aeree presentare alle FS “una proposta scritta e articolata”.
Ma che fine ha fatto Air France? Il quotidiano di Confindustria conferma le indiscrezioni che aveva riportato all’indomani della decisione del ministero degli Esteri francese di richiamare l’ambasciatore in Italia, a causa delle tensioni esplose tra Roma e Parigi, provocate da diversi fattori, come le dichiarazioni del vicepremier Di Maio sul neocolonialismo francese e l’incontro avvenuto sempre tra Di Maio stesso e i gilet gialli. Incontro che tra l’altro, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il premier Giuseppe Conte non si è sentito di condannare. Tutt’altro.
Anche nell’articolo pubblicato oggi, il quotidiano di Confindustria parla di fatto del “ritiro di Air France-Klm”.
“Il negoziato impostato dall’amministratore delegato delle FS, Gianfranco Battisti – si legge – nel ruolo di aggregatore di interessi per una nuova compagine societaria, ha portato all’identificazione della strada preferenziale: la trattativa con le due sole compagnie che si sono dette disponibili, nelle lettere inviate da entrambe a Fs, a rilevare insieme una quota azionaria del 30-40% nella ‘newco’Alitalia”. L’opzione Lufthansa è stata esclusa.