Affitti in condivisione: la rivoluzione di Badi senza commissioni. Nel 2019 punta su Roma
L’ambizione è quella di rivoluzionare il mercato degli affitti. Si tratta di Badi, la startup spagnola, marketplace di stanze in affitto e in condivisione (non turistici). E l’interesse non manca, come confermano i nuovi investimenti in arrivo dal mondo internazionale del venture capital. In un secondo round di finanziamenti la società ha raccolto capitali per 30 milioni di dollari (dopo i 10 milioni del 2018). Un round di serie B guidato da Goodwater Capital, società di venture capital con sede negli Stati Uniti che ha in precedenza puntato e investito in aziende come Spotify, Twitter e Facebook. Un nuovo round porterà il finanziamento di Badi a 45 milioni.
“Siamo entusiasti di collaborare con Badi per risolvere l’incombente crisi abitativa urbana – non ci sono abbastanza case nelle città e gli alloggi sono diventati troppo cari – afferma Chi-Hua Chien, co-fondatore di Goodwater Capital -. Offre un’unica piattaforma di stanze in affitto che integra fiducia e convenienza direttamente nella user experience e ciò ha permesso di rendere disponibili migliaia di nuove stanze in diverse città nel mondo”.
Le potenzialità di Badi, fondata a Barcellona nel giugno 2015 da Carlos Pierre, un giovane imprenditore di 24 anni, sono racchiuse nella portata del settore immobiliare che rappresenta uno dei maggior asset al mondo, con una valutazione stimata in 217mila miliardi di dollari. La disponibilità di proprietà immobiliari in Europa è crollata negli ultimi 20 anni e sempre più persone cercano alloggi in affitto non vincolanti e flessibili. In ogni caso, l’offerta non è sufficiente per rispondere alla domanda, questa è la ragione per cui i prezzi degli affitti stanno aumentando esponenzialmente.
E guardando a questo mercato Carlos Pierre, il fondatore di Badi non ancora trentenne, afferma: “Credo che ci siano grandi opportunità per rendere il mercato degli affitti in Europa più efficiente. Entro il 2050, la popolazione mondiale urbana aumenterà dal 54% al 66% e il numero di abitazioni nelle città non sarà quasi più sufficiente, ne consegue che saranno prevalentemente disponibili le unità abitative più piccole e le stanze. È qui che Badi entra in gioco.”
Roma rappresenta una delle città più strategiche per Badi in Europa per questo motivo sarà uno dei mercati su cui verranno concentrati gli investimenti nel 2019. Già nell’ultimo trimestre 2018 la strartup degli affitti in condivisione ha iniziato a investire fortemente sulla Città Eterna, che rappresenta, insieme a Parigi e Berlino, una città chiave a causa della forte crescita, dimensione e dell’elevato costo degli affitti. Attualmente, gli affitti tra privati rappresentano il 21% del mercato di Roma, il 40% del mercato di Berlino e il 23% del mercato di Parigi, il che evidenzia una disponibilità di domanda per la soluzione offerta da badi.
Gli investimenti di serie B (ovvero i capitali freschi arrivati in questi giorni) faranno sì che l’azienda possa espandersi ulteriormente nelle principali capitali europee, migliorando l’esperienza dello “smart-city-living”. Anche a Londra e Barcellona il settore degli affitti rappresenta una priorità: Badi è già entrata nel mercato immobiliare della capitale inglese, una delle più importanti città in cui investire e considerata la città più cara in Europa per gli affitti. Non solo, l’investimento sarà anche utilizzato per raddoppiare il team, aprire nuovi uffici a Londra e sviluppare nuovi servizi per rendere più facile la vita dei proprietari e degli inquilini.
Ma chi è Badi?
Badi, marketplace di stanze in affitto nelle principali città europee, permette di pubblicare o cercare stanze disponibili in appartamenti condivisi e di trovare coinquilini secondo l’età, i gusti e gli interessi – attraverso l’intelligenza artificiale – connettendo le persone senza intermediari né commissioni.
La pubblicazione degli annunci è gratuita e rappresenta una alternativa alle piattaforme tradizionali dedicate a chi affitta, o cerca in affitto, una stanza.
Come spesso accade tutto parta da un’esigenza personale. Il fondatore è alla ricerca di un appartamento in affitto, ma la ricerca non si rivela semplice. Le difficoltà principali? Non trovava l’abitazione che fa al caso suo, le commissioni delle agenzie sono troppo elevate, quasi impossibile comunicare con i proprietari dell’appartamento.
Durante la sua ricerca, lesse il blog di una ragazza che aveva avuto gli stessi problemi e che, alla fine, era riuscita a trovare un coinquilino attraverso Tinder in soli due giorni. Serviva quindi uno strumento efficace, ma non esisteva. Ha deciso quindi di crearlo lui stesso, con l’obiettivo di connettere le persone ai propri coinquilini secondo l’età, i gusti e gli interessi. Nasce così nel 2015 Badi (il nome viene da Buddy, “amico” in inglese): un’idea che piace e funziona, tanto che in soli 12 mesi dal lancio, è diventata la prima piattaforma di appartamenti condivisi in Spagna. Il 30% dei match effettuati su Badi si convertono in affitti. E a oggi conta oltre 2,5 milioni di match totali e più di 12.000 match giornalieri. Attualmente, negli uffici di Barcellona, Badi ha 65 dipendenti (da 25).
Come funziona?
Le persone che sono alla ricerca di un appartamento possono cercare e inviare richieste di affitto a coloro che hanno pubblicato un annuncio. Chi offre una stanza può accettare o rifiutare i vari candidati. Coloro che affittano e coloro che cercano una stanza possono chattare senza intermediari. Una volta deciso, è possibile prenotare la stanza direttamente attraverso l’app: facile, sicuro e senza commissioni.