Agenda mercati: un dato su tutti, inflazione Usa di luglio. Attesa per lieve rallentamento (per carburanti)
Se il market mover della passata settimana sono stati i dati sul mercato del lavoro di luglio, anche nell’ottava appena iniziata il mercato si concentrerà su un dato in arrivo dagli Usa. Si tratta dei dati dell’inflazione americana in programma mercoledì prossimo, con il dato generale che dovrebbe rallentare su base annua secondo consenso di mercato (quello core è invece atteso accelerare).
Secondo le attese degli analisti il dato generale dovrebbe mostrare un rallentamento all’8,7% dal 9,1% per effetto principalmente del calo della benzina visto nell’ultimo mese, ma quello core è invece atteso accelerare al 6,1% dal 5,9%. “Sarà importante verificare se soprattutto la componente shelter inizierà ad evidenziare segnali di rallentamento”, segnalano gli strategist di Mps Capital Services. Da monitorare anche gli interventi di alcuni membri Fed, prevalentemente non votanti, in quanto avverranno tutti dopo la pubblicazione del dato sui prezzi al consumo di luglio.
Come si muoverà la Fed?
Adesso la domanda che aleggia riguarda sempre la Fed, cosa farà sul fronte tassi? Come sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro, “il rapporto sul mercato del lavoro negli Stati Uniti sorprendentemente forte di venerdì ha rafforzato le aspettative che la Federal Reserve continuerà a stringere in modo aggressivo i tassi d’interesse”. L’economia americana ha infatti inaspettatamente aggiunto 528.000 posti di lavoro a luglio, più del doppio dei 250.000 previsti dagli economisti, facendo salire il dollaro e i rendimenti del Tesoro e mettendo sotto pressione l’oro. “I mercati scommettono ora che la Fed aumenterà di 75 punti base i tassi a settembre – le probabilità di tale rialzo la scorsa settimana erano del 29% contro i 70,5% attuali”, aggiunge l’esperto.
Dato sull’inflazione in arrivo anche dalla Cina (in agenda sempre mercoledì 10 agosto), con gli analisti che prevedono un’accelerazione dei prezzi, sebbene il livello assoluto dei prezzi sia molto moderato rispetto ai valori presenti nelle economie occidentali. Verranno pubblicate anche le stime finali d’inflazione per il mese di luglio di tre big della zona euro: Germania, Francia e Italia.
Piazza Affari riparte da decisione di Moody’s
Intanto per quest’ultima si guarda alla recente decisione di Moody’s che ha abbassato le prospettive sul rating italiano a negative. “Nonostante la crescita e gli sviluppi fiscali hanno riservato sorprese positive nel 2021 e all’inizio del 2022, sussistono rischi materiali sulle prospettive di crescita legati all’esecuzione del Pnrr e alle forniture energetiche”, avverte Moody’s che aggiunge: “La fine del governo Draghi lo scorso 21 luglio e le elezioni anticipate del prossimo 25 settembre 2022 (anticipate rispetto alla primavera 2023) aumentano l’incertezza politica, con sullo sfondo un contesto economico e di mercato difficile”.