Air Berlin: il tempo stringe, aerei a terra da fine mese. Il 12 ottobre scadranno i negoziati
Air Berlin rimarrà a terra a partire dal prossimo 28 ottobre. La notizia rimbalza sul web, scatenando nuovi timori di disagi per i viaggiatori dopo la vicenda di Ryanair (Leggi QUI). Secondo quanto riporta la stampa internazionale, sarebbe stata la stessa compagnia aerea ad annunciarlo, attraverso una lettera interna: “Non sarà possibile operare i servizi di volo al più tardi dal 28 ottobre prossimo, secondo la nostra attuale valutazione”, avrebbe spiegato Air Berlin, invitando i propri dipendenti a trovare un’altra occupazione. I voli operati da Niki e Lg Walter, che non sono insolventi, continueranno invece ad operare. Intanto il titolo Air Berlin precipita in Borsa. In una seduta intonata al moderato rialzo, l’azione segna un calo del 16,6% sulla piazza di Francoforte.
Air Berlin sta ormai esaurendo i 150 milioni arrivati dal governo tedesco a metà agosto, per garantire l’operatività dei voli nonostante la compagnia avesse dichiarato bancarotta. Intanto proseguono le trattative con alcuni gruppi per partecipare alla ristrutturazione. Secondo le ultime indiscrezioni, Lufthansa sarebbe interessata a rilevare gli asset core di Air Berlin, mentre EasyJet e Condor, quest’ultima sussidiaria di Thomas Cook, dovrebbero rilevare gli asset rimanenti. La data di scadenza dei negoziati in corso tra i creditori della compagnia area finita in bancarotta e le società potenziali offerenti è stata posticipata al 12 ottobre, dalla data originaria del 25 settembre.
Ryanair, lascia il direttore operativo dopo caos voli
L’autunno è iniziato in maniera turbolenta per i viaggiatori che a settembre si sono visti cancellare centinaia di voli Ryanair, scatenando anche la reazione di numerose associazione dei consumatori oltre che l’avvio di indagini da parte dell’Antitrust e della magistratura. Intanto all’interno della compagnia low cost è caduta la prima testa per la crisi dei voli cancellati. Ryanair ha accettato le dimissioni presentate da Michael Hickey, direttore operativo da circa tre anni e dipendente del gruppo da quasi trent’anni. Hickey si sarebbe sentito responsabile per il caos, che ha causato gravi danni economici alla compagnia aerea, e ha annunciato che lascerà il posto entro tre settimane.