Alert crescita destabilizza le Borse nel Bce Day
Gli investitori guardano con crescente apprensione agli ultimi sviluppi con il timore che si materializzi un rallentamento della crescita economica globale proprio mentre le banche centrali iniziano gradualmente a ritirare il sostegno della politica monetaria. Ad allarmare sono i crescenti contagi dettati dalla variante Delta negli Usa che potrebbero frenare la crescita. Parallelamente le forti pressioni inflattive stanno inducendo le principali banche centrali a valutare l’inizio del ritiro degli stimoli monetari.
L’indice Euro Stoxx 600 scivola sui minimi a tre settimane. A Piazza Affari il Ftse Mib viaggia a 25.652 punti (-0,87%).
E’ il giorno della Bce
Oggi intanto domina la decisione sui tassi della BCE, con un’inflazione elevata (ad agosto toccati i massimi dal 2013) che va ad aumentare non poco le pressione su Christine Lagarde affinché agisca. Nelle ultime settimane diversi esponenti dell’Eurotower si sono espressi a favore di un graduale riduzione del piano pandemico PEPP. Il Governatore della Banca centrale francese, Villeroy de Galhau, ha alluso ad un possibile rallentamento degli acquisti del PEPP nel quarto trimestre. Anche il Governatore austriaco Holzman, un falco, si è espresso favorevolmente per questa soluzione.
Cosa aspettarsi dal meeting odierno
Il consensus per oggi è di nessun cambiamento sostanziale della politica monetaria, unica sostanziale novità dovrebbe essere la rimozione nello statement del riferimento all’impegno a condurre il Pepp ad un ritmo significativamente al di sopra del primo trimestre 2021. Gli strategist di Mps Capital Services ritengono che la discussione invece se terminare o prorogare la scadenza del PEPP (prevista a marzo 2022) sarà un argomento che probabilmente verrà trattato nelle due riunioni che rimangono da qui alla fine dell’anno.
Secondo un sondaggio Reuters, la BCE dovrebbe rallentare l’acquisto di obbligazioni tramite il PEPP, ma anche rassicurare i mercati che questo non è l’inizio di un’uscita graduale dalla politica facile
“L’aspettativa è che il ritmo dell’acquisto di obbligazioni nel quarto trimestre rallenti”, conferma Pail Donovan, capo economista di UBS Global Wealth Management. “La politica quantitativa è stata più un antidepressivo che uno stimolo – argomenta Donovan – abbinando l’aumento della domanda di liquidità legato al risparmio della pandemia con un aumento dell’offerta di liquidità. Poiché la domanda di liquidità sta rallentando, l’offerta di liquidità può rallentare”.
L’istituto centrale rilascerà le nuove stime di crescita ed inflazione. E’ possibile una revisione al rialzo per il 2021 e 2022.