Amazon sorprende ancora: in trattative con JP Morgan per lanciare un proprio conto corrente
Amazon sempre più decisa a espandere il proprio business nei settori più disparati. Oggi il Wall Street Journal riporta la notizia secondo cui il colosso dell’e-commerce sarebbe in trattative con colossi bancari del calibro di JP Morgan Chase per creare un prodotto finanziario simile a un conto corrente.
Le fonti precisano che le trattative sono ancora a uno stadio iniziale e che non necessariamente si tradurranno in un successo. L’altra precisazione è che l’iniziativa non segue un eventuale obiettivo di Amazon di diventare una banca.
Se riuscisse a centrare il suo target, il gigante entrerebbe ancora di più nelle vite di chi fa shopping sul suo sito, o presso la catena di negozi Whole Foods, di chi utilizza i suoi Kindles, vede i suoi video in streasing e chatta con Alexa, la sua assistente digitale.
Nell’offrire un prodotto finanziario simile a un proprio conto bancario, Amazon potrebbe inoltre ridurre le commissioni che paga alle società finanziarie e avere a disposizione anche un bacino di dati e informazioni sulle abitudini di spesa dei clienti e sui loro redditi.
Il prodotto finanziario su cui Amazon sta lavorando con le banche si rivolgerebbe principalmente ai più giovani e/o a coloro che non dispongono di un conto bancario.
Non è certo il primo passo che il colosso compie nel settore finanziario, tutt’altro.
Verso la metà di febbraio aveva infatti siglato un accordo con Bank of America Merrill Lynch per espandere il proprio programma “Amazon Lending”, con cui eroga prestiti per un valore compreso tra $1000 e $750.000 per un arco temporale massimo di un anno a tutte quelle società che possono incontrare difficoltà nel ricevere prestiti considerati tradizionali. Le indiscrezioni sull’alleanza con BofA erano state riportate qualche settimana fa da Cnbc.
Riguardo alla possibilità – nonostante le fonti lo abbiano smentito – di un ingresso più deciso nel settore finanziario al fine di trasformarsi una banca, Amazon per ora opta per un atteggiamento in stile low-profile; indicativo è tuttavia un sondaggio di LendEDU riportato dalla Cnbc, da cui emerge che il 45% degli interpellati è favorevole a usare un conto bancario Amazon come conto principale, e che il 49,6% utilizzerebbe un conto risparmio creato dal colosso di Jeff Bezos.
C’è da dire che, al di là delle preferenze dei clienti, Amazon non è per legge abilitata a erogare prestiti. Così alla Cnbc Dick Bove, analista della divisione di ricerca sull’azionario presso Vertical Group, commenta:
“Amazon può raccogliere depositi fino a quando non eroga prestiti. Ritengo che, se venisse raggiunto un accordo, sarebbe simile ad Apple Pay. Apple ha rapporti con diverse banche, di cui utilizza diversi sistemi di pagamento ma, chiaramente, Apple non è attiva nel business bancario”.
Occhio alle recenti indiscrezioni riportate sempre dal Wall Street Journal, secondo cui Amazon sarebbe pronta a far concorrenza ad aziende del calibro di FedEx e UPS, lanciando proprio servizio di spedizioni. Ancora prima, era arrivata la notizia di una intesa sempre con JP Morgan di Jamie Dimon e Berkshire Hathaway di Warren Buffett per lanciare un colosso attivo nel settore healthcare.