Anche Ibm punta sulla ‘nuvola’: acquistata Red Hat per 34 mld di dollari
Anche Ibm punta sulla ‘nuvola‘. Il colosso tecnologico Usa, conosciuto come Big Blue, e Red Hat hanno annunciato di avere raggiunto un accordo definitivo in quale al quale Ibm rileverà Red Hat (leader nell’ambito del settore software open source), mettendo sul piatto 190 dollari ad azione, con premio di oltre il 60% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Si tratta di un enterprise value di circa 34 miliardi di dollari.
Un’operazione strategica grazie alla quale Ibm punta così ad accelerare sul fronte del cloud ibrido, ma anche a sostenere la crescita del fatturato. “L’acquisizione di Red Hat rappresenta un punto di svolta: tutto cambia sul mercato cloud“, ha commentato Ginni Rometty, numero uno di Ibm. “Ibm diventerà il fornitore di cloud ibrido numero uno al mondo tra i provider di cloud ibrido, offrendo alle aziende l’unica soluzione di open cloud in grado di sfruttare appieno il valore del cloud per le loro attività”. Anche Ibm vuole ritargliarsi una fetta di mercato significativa nel mercato del cloud computing, settore che che vede già agguerrite Microsoft con Azure e Amazon con Aws.
Red Hat continuerà a essere guidata da Jim Whitehurst, affiancato dall’attuale team. Nessun cambio previsto da parte di Ibm che intende mantenere la sede, la struttura, e i marchi di Red Hat. L’acquisizione ha già ricevuto il via libera da parte dei consigli di amministrazione di Ibm e Red Hat, ma è ancora soggetta all’approvazione degli azionisti di Red Hat. Se non ci saranno intoppi il closing è atteso nella seconda metà del 2019, una volta ottenute le autorizzazioni da parte delle autorità competenti.
Fondato nel 1993, Red Hat è il principale provider mondiale di soluzioni open source di livello enterprise (incluso il sistema operativo Linux) basato su Linux. Sul sito di Red hat alla voce ‘il nostro percorso’ la società scrive: “Dal 1993 aiutiamo le aziende a orientarsi meglio nel panorama delle tecnologie e in un mercato in continua trasformazione, proponendo soluzioni open source innovative. Inizialmente in molti consideravano l’open source un’idea folle, che non avrebbe mai avuto successo. Noi abbiamo dimostrato il contrario“. Un successo anche a Wall Street: se si osservano le performance di Red Hat (quotata dal 1999) degli ultimi cinque anni il saldo è di +170 per cento.