Anche Justin Bieber investe nella cannabis: in vendita in California gli spinelli “Peaches”
Anche Justin Bieber, il famoso cantante pop, si butta a capofitto negli investimenti sulla cannabis, lanciando la sua gamma di prodotti specifici per aiutare a rimuovere lo stigma associato alla droga. Il 27enne cantante canadese ha collaborato con Palms, brand americano specializzato in cannabis, per produrre una linea “di alto livello” di spinelli chiamati Peaches come la sua ultima hit di successo.
Justin Bieber lancia i suoi spinelli
Le speciali sigarette sono disponibili in un pacchetto da sette e sarà compreso anche un accendino Bic personalizzato con il titolo del brano. La collaborazione tra Justin Bieber e il brand è un’edizione limitata, realizzata con il contributo di entrambi al Last Prisoners Project e al Veterans Walk and Talk. «Il nostro obiettivo è quello di rendere la cannabis più accessibile e aiutare a destigmatizzare il suo uso» si legge in un comunicato dell’azienda. Gli spinelli firmati Bieber saranno inizialmente saranno in vendita solo in California, dove l’uso della marijuana è legale per i maggiori di 21 anni.
Bieber è l’ultima di una lunga lista di celebrità che hanno avviato partnership con la nascente industria legale della cannabis. La leggenda della musica country Willie Nelson ha lanciato una vasta gamma di prodotti di cannabis con il suo marchio Willie’s Reserve. Il rapper Jay-Z è l’amministratore delegato della compagnia californiana di erba The Parent Company, e la famosa chef e imprenditrice Martha Stewart ha lanciato una gamma di gomme ricche di cannabidiolo in collaborazione con la Canopy Growth Corp. L’uso ricreativo della cannabis è legale in circa un terzo degli stati USA.
Come investire nella cannabis
Investire nella cannabis può essere davvero una scelta vincente. Molti analisti prevedono una crescita massiccia per l’industria della cannabis. In particolare New Frontier, una società di ricerca sulla cannabis con sede a Washington, prevede che le vendite totali di cannabis legale negli USA supereranno i 35 miliardi di dollari entro il 2025.
Alla luce di questo enorme potenziale di crescita, molti vedono la marijuana come un’opportunità di investimento d’oro – ma non senza rischi. È importante ricordare che l’uso e la vendita di marijuana, nonostante le leggi statali, è ancora illegale anche in Italia. Attualmente, il mercato della marijuana medica offre un forte potenziale di reddito a breve termine. Ma il lato ricreativo continua ad attrarre gli investitori.
Uno dei maggiori rischi dell’investimento in marijuana è che la sua crescente popolarità può essere attraente anche per i truffatori. La Sec, la Consob americana, ha emesso un avvertimento che elenca diversi schemi di investimento fraudolenti legati alla marijuana, inclusi venditori senza licenza, offerte di investimento non richieste e manipolazione del mercato.
Altri rischi per chi desidera investire in marijuana da considerare sono in primis il fatto che finché la marijuana sarà illegale, continuerà ad essere difficile per le società di marijuana avere accesso al credito. Poi c’è un rischio legislativo: come afferma su Business Insider, Kenny Polcari, fondatore e Managing Partner di Kace Capital Advisors, la tassazione futura è un grande punto interrogativo. “In questo momento si può comprare la marijuana senza pagare alcuna tassa sulle vendite”. Ma “le tasse aumenteranno il prezzo della marijuana per l’utente finale”. E, se troppo alto, questi costi aggiunti potrebbero allontanare alcuni consumatori.
Infine, un rischio di valutazione: molte delle compagnie che sono coinvolte nella produzione o nella vendita di marijuana sono giovani. Quali dovrebbero essere le loro valutazioni? È difficile da dire. Proprio come investire in qualsiasi azione, anche per scomettere sulla cannabis si avrà bisogno di un broker e occorre un’attenta due diligence prima di scegliere gli investimenti, il che significa dedicare del tempo alla ricerca di ogni azienda e rimanere aggiornati sulle ultime normative.
I migliori titoli attuali? Secondo Forbes, Amyris che ha guadagnato quasi il 450% nell’ultimo anno, ha lavorato per creare cannabinoidi sintetici che potrebbero rivoluzionare l’industria e renderla meno dipendente dai grandi e costosi impianti di coltivazione. Con un market cap di 4,5 miliardi di dollari, gli ultimi risultati trimestrali di Amyris hanno registrato un aumento delle vendite del 74,4% rispetto al trimestre precedente. Fari puntati anche su Curaleaf Holdings Inc, con sede nel Massachusetts e quotata al Canadian Securities Exchange, gestisce dispensari e impianti di produzione in 23 stati, e con un capitale di mercato di 10,3 miliardi di dollari canadesi è uno dei più grandi operatori del settore in Nord America. Bene anche Cronos e GrowGeneration Corp.