Auto, ancora cali in Europa (-17,6% ad agosto). Spuntano però primi segnali di ‘ripresa Italia’, vero test a settembre
Ancora un mese in panne per il mercato europeo dell’auto, fortemente colpito (come molti altri settori) dagli effetti della pandemia di coronavirus. Dopo il calo del 39,5% dei primi sei mesi dell’anno si sono registrate contrazioni del 3,7% in luglio e del 17,6% in agosto. Stando ai dati diffusi stamattina dall’Acea, l’associazione che raggruppa i costruttori di auto in Europa, il mese di agosto è stato chiuso nell’area UE+EFTA+UK con 884.394 immatricolazioni, in calo del 17,6 per cento. In profondo rosso il saldo dei primi 8 mesi dell’anno con 7.267.621 immatricolazioni, segnando una contrazione di quasi il 33 per cento.
Commentando i dati odierni, il Centro studi Promotor (Csp) segnala che la caduta è molto pesante anche nei cinque maggiori mercati in cui si concentra il 69,1% delle immatricolazioni dell’Europa Occidentale. In questo gruppo di mercati il risultato peggiore lo fa registrare la Spagna (-40,6%), seguita dal Regno Unito (-39,7%), dall’Italia (-38,9%), dalla Francia (-32%) e dalla Germania (-28,8%).
In Europa Fca sovraperforma il mercato ad agosto
Tra le singole case automobilistiche Fca ha chiuso il mese di agosto con una flessione di quasi il 7% con 50.585 vetture immatricolate, facendo meglio del mercato. Migliora anche la quota di mercato che è salita dal 5,1% al 5,7 per cento. Cali a doppia cifra, invece, per Volkswagen che ha segnato un -24,2% (quota di mercato in discesa dal 27,7% al 25,5%). Le francesi PSA e Renault hanno registrato una flessione rispettivamente del 19% e del 22,8 per cento.
Capitolo Italia e i primi segnali di ripresa, ma c’è un punto interrogativo
“Proprio nel nostro Paese sono emersi però i primi segnali di ripresa – rimarca il Centro studi Promotor -. In agosto quello dell’Italia è il terzo miglior risultato dell’area. Il confronto con lo stesso mese del 2019 è ancora negativo, ma il decremento è soltanto dello 0,4%”. Il merito, prosegue, va indubbiamente agli incentivi alla rottamazione introdotti dal decreto rilancio, così come è stato modificato sulla base dell’emendamento Benamati, che, superando assurde pregiudiziali ideologiche, ha esteso gli incentivi anche all’acquisto di vetture diesel e a benzina con emissioni non superiori a 110 gr/km di CO2.
L’impatto degli incentivi dovrebbe portare in terreno positivo il mercato italiano già in settembre. “Purtroppo però – ha dichiarato l’On. Gianluca Benamati, intervenendo ieri ad un convegno organizzato a Lainate in apertura dell’evento sulla mobilità aziendale Company Car Drive – nel DL di agosto il Governo ha introdotto dei massimali d’impegno per le diverse categorie molto rigidi che fanno si che i fondi risultino esauriti per alcune categorie di auto e in sovrabbondanza per altre”. Se questo problema non verrà superato in tempi brevi l’impatto degli incentivi potrebbe esaurirsi già in settembre. “Tuttavia – ha dichiarato sempre l’On. Benamati – il problema potrebbe essere superato rapidamente in Senato”.
Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, se fosse così l’Italia potrebbe essere il Paese dell’Europa Occidentale in cui il mercato dell’auto esce più rapidamente dalle secche della pandemia. “Sarebbe un bellissimo segnale, non solo per il mercato dell’auto, ma anche per il nostro Paese”.