Banche europee senza appeal anche a valutazioni mini, l’avanzata delle fintech fa paura
I titoli bancari europei si confermano in grande difficoltà. Il saldo da inizio anno è impietoso con oltre -43% Ytd per l’Euro Stoxx Banks. La crisi Covid-19 non ha fatto altro che accentuare dei sintomi già evitendi negli anni precedenti e ribadito una vitale necessità di campio di paradigma soprattutto per le banche tradizionali.
Andando indietro nel tempo, dall’inizio del 2018 l’indice Euro STOXX Banks è sceso di quasi il 60% e dal suo massimo del 2007, l’indice ha perso il 90% del suo valore. Il settore bancario ha chiaramente risentito della situazione politica, sia che si trattasse di notizie provenienti dall’Italia o delle difficoltà di Paesi emergenti come Turchia, Brasile e Messico, che hanno pesato molto sulle banche spagnole e italiane.
Covid fa riemergere vecchi problemi
Il Covid ha rimesso in campo dei problemi che negli ultimi anni erano stati superati. “Prima del Covid-19, le banche europee hanno beneficiato per alcuni anni di un costo del rischio estremamente basso, il che si è tradotto in fallimenti rari, clienti solvibili e il rischio di prestare denaro quasi nullo. Ora il costo del rischio, ovvero gli accantonamenti effettuati dalle banche per compensare eventuali perdite sui crediti concessi, ha già iniziato ad aumentare”, argomenta John Plassard, Investment Specialist del Gruppo Mirabaud.
L’avanzata delle fintech cambia lo scenario prospettico
A ciò si aggiunge che il panorama bancario sta cambiando molto rapidamente e le banche vedono il loro status di intermediari finanziari sempre più minacciato da attori come Paypal, Revolut e Robinhood. Da qui la BCE ha presentato all’inizio di luglio una bozza di guida che chiarisce, nell’ambito dell’attuale quadro normativo, il suo approccio prudenziale al monitoraggio del consolidamento nel settore bancario.
Molti analisti inoltre ritengono che gli operatori fintech saranno concorrenti diretti delle banche. “Alcuni raccomandano di acquistare titoli bancari, poiché il settore è considerato uno dei più sottovalutati e sottopesati dai money manager – sottolinea John Plassard – Tuttavia, date le sfide, sia cicliche sia strutturali, è difficile immaginare oggi un rapido ritorno a livelli di redditività che giustifichino una rivalutazione del settore da parte del mercato”.
Nonostante le valutazioni attraenti, conclude l’esperto di Mirabaud, il settore bancario europeo è ancora lontano dal riacquistare l’attrattiva che aveva in precedenza.