Banche verso un lustro da incubo, il FMI avverte: utili a rischio fino al 2025
Il settore bancario rimarrà sotto pressione fino al 2025 anche quando l’economia si sarà ripresa dallo shock da Covid. 19. Lo afferma oggi il Fondo monetario internazionale (FMI). La pandemia ha provocato una repentina reazione da parte delle banche centrali con la politica monetaria molto accomodante che è cruciale per sostenere la crescita durante questo periodo, ma tassi di interesse estremamente bassi comprimono i margini di interesse netti delle banche. L’analisi del FMI mostra pertanto che, oltre alle sfide immediate associate allo scoppio di COVID-19, è probabile che un periodo persistente di bassi tassi di interesse eserciti ulteriori pressioni sulla redditività delle banche nei prossimi anni.
Bassi tassi peseranno a lungo
Covid-19 “metterà alla prova la resilienza delle banche” quando si troveranno ad affrontare perdite sui prestiti e margini più stretti a causa dei bassi tassi di interesse.
“È probabile che le pressioni sulla redditività persistano nel medio e lungo termine anche quando l’economia globale inizia a riprendersi dallo shock attuale”, afferma l’FMI in un report pubblicato oggi aggiungendo che le sfide a livello di generazione di utili per le banche sono emerse già prima di Covid-19 “e si estenderanno almeno al 2025, ben oltre gli effetti immediati della situazione attuale”.
I primi riscontri hanno già evidenziato gli effetti della crisi sulle banche. JP Morgan Chase ha registrato un calo degli utili del 69% nel primo trimestre rispetto a un anno prima. L’indice KBW Bank, che replica 24 titoli bancari negli Stati Uniti, è crollato del 39% da inizio anno, sottoperformando con decisione rispetto a Wall Street che ha recuperato molto terreno negli ultimi due mesi.
Il rischio di risposte sbagliate nel medio termine
Una volta superate le sfide immediate, le banche potrebbero adottare misure per mitigare le pressioni sugli utili, ad esempio aumentando le entrate delle commissioni o tagliando i costi, ma sarà difficile mitigare completamente le pressioni sulla redditività.
Il Fondo avverte anche su possibili reazioni sbagliate alla crisi da parte degli istituti di credito: “A medio termine, le banche potrebbero cercare di recuperare i profitti persi assumendo rischi eccessivi. In tal caso, le vulnerabilità potrebbero accumularsi nel sistema bancario, seminando i semi di problemi futuri”.