BCE, a 10 anni dal “whatever it takes” è cambiato tutto: l’analisi di S&P
Dal “Whatever it takes” pronunciato nel 2012 da Mario Draghi, allora presidente BCE, il contesto economico-finanziario è cambiato moltissimo nell’Eurozona. L’immissione continua di liquidità ha favorito la crescita delle imprese e ora che Francoforte ha invertito la rotta i mercati europei appaiono alquanto nervosi. Ad analizzare il tema è un’analisi di S&P Global Ratings.
Negli ultimi 10 anni, la BCE ha implementato molte politiche che hanno avuto implicazioni sostanziali per l’economia dell’Eurozona, per il suo sistema bancario e per i mercati dei capitali. Tali politiche hanno reso l’area più coesa, portando a un aumento del PIL nominale del 7-8%, in parte attribuibile ai prestiti diretti alle banche per impieghi mirati, a favore delle piccole imprese.
Il sistema bancario ha subito profondi cambiamenti, tra cui una riduzione del mercato interbancario e un calo della redditività per molti istituti, mentre i mercati finanziari hanno registrato una crescita sostanziale, che ha stimolato la ricerca di rendimenti. Il progressivo ritiro degli strumenti di policy implementati negli ultimi 10 anni potrebbe rivelarsi limitato, dati i numerosi cambiamenti strutturali verificatisi, o potrebbe comportare costi elevati per gli operatori di mercato, che saranno tenuti ad adeguarsi.
Insomma, la risposta alle tante difficoltà di questo momento per i mercati finanziari sta tutta nella gestione a dir poco difficoltosa di questo switch dello scenario di politica monetaria europea rapido e drastico in risposta ai continui aumenti dell’inflazione. Una situazione tutta da seguire, per capire come le imprese e le Borse riusciranno ad adattarsi al nuovo contesto.