Beni alimentari: fornitura globale a rischio a causa della guerra
Fornitura di beni alimentari a rischio a causa della guerra intentata dalla Russia contro l’Ucraina. Russia e Ucraina insieme rappresentano il 30% delle esportazioni mondiali di grano. Di conseguenza, le disruption alle esportazioni di grano avranno chiare implicazioni per i consumatori sia a livello di disponibilità che di prezzo. Ma una soluzione c’è.
Guerra in Ucraina: a rischio forniture alimentari
Come sottolineano Alexander Monk, Felix Odey e Mark Lacey, Portfolio Managers, Global Resource Equities, Schroders, saranno soprattutto i mercati emergenti a essere colpiti perché sono tradizionalmente i destinatari più importanti del grano russo. Negli ultimi anni, i tre maggiori importatori di grano russo sono stati Egitto, Turchia e Bangladesh. La situazione sarà esacerbata se i governi dei Paesi più ricchi (come l’UE) inizieranno a intervenire nei mercati agricoli introducendo dei sussidi sui prezzi alimentari per limitare l’inflazione. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui il divario tra le nazioni più ricche e più povere a livello di disponibilità di beni alimentari si amplierà ulteriormente, con i prezzi che aumenteranno oltre il livello sostenibile dalla popolazione che, in alcuni Paesi, sta già soffrendo per la scarsità di cibo.
Tutto ciò, precisano gli analisti, accade in un momento in cui il cambiamento climatico e gli eventi climatici estremi stanno mettendo sotto pressione i terreni agricoli. Per esempio, l’estate calda e secca del 2021 ha ridotto la produzione di grano del Canada. Studi universitari indicano che anche in uno scenario di aumento delle temperature di 2°C, si prevede una diminuzione del raccolto di mais del 14% e di quello del grano del 12%. Al tempo stesso la crescita della popolazione mondiale richiede maggiori quantità di cibo. Insomma, dicono gli esperti, l’invasione dell’Ucraina e le sue implicazioni sull’offerta di fertilizzanti e beni alimentari accresce ulteriormente la debolezza di un sistema alimentare e idrico precario. In mancanza di interventi, ciò potrebbe avere un impatto estremamente negativo in tutto il mondo. Mentre le carenze in questo caso saranno una conseguenza della guerra, la mancata di sicurezza sul fronte alimentare potrebbe diventare a sua volta causa di nuovi conflitti.
La soluzione potrebbe essere quella di creare un sistema alimentare e idrico sostenibile, una delle sfide più urgenti del mondo di oggi. “È necessario che le aziende responsabili della sicurezza e della sostenibilità alimentare agiscano rapidamente per cercare di prevenire tali conseguenze negative” dicono Monk, Odey e Lacey che ritengono “siano necessari 30.000 miliardi di dollari di investimenti entro il 2050 per raggiungere questo ambizioso obiettivo. Tre sono le direttive strutturali del cambiamento: 1) maggiore resa ed efficienza agricola, grazie alla tecnologia; 2) cambiamento delle diete a livello globale, con una riduzione del consumo di carne; 3) un’importante riduzione dei rifiuti e delle emissioni”.