Bill Gates, il ‘profeta’ del COVID-19: numero morti Usa potrebbe essere inferiore a stime Trump
La pandemia da coronavirus è “uno scenario da incubo”, ma il numero complessivo di morti, negli Stati Uniti, potrebbe essere inferiore rispetto al range illustrato dall‘amministrazione Trump, compreso tra 100.000 e 240.000 vittime da COVID-19. Lo ha detto Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, filantropo, ormai considerato, da tutto il mondo, il profeta del coronavirus, colui che per primo predisse l’incubo COVID-19.
“Se gli americani continueranno ad attenersi alle regole del distanziamento sociale”, rimanendo in quarantena – ha sottolineato Gates – i casi potrebbero iniziare a stabilizzarsi verso la fine di questo mese.
“Questo – ha spiegato – è uno scenario da incubo, in quanto i virus che attaccano il sistema respiratorio e si trasmettono da uomo a uomo possono crescere in modo esponenziale. Come sapete, se avessimo continuato ad andare al lavoro, a viaggiare come eravamo soliti fare, la curva non si sarebbe mai piegata almeno fino a quando la magioranza delle persone non si fosse infettata, un numero sempre più alto di persone avesse cercato il ricovero e ci fossero state tante tante morti“. Per questo, “è molto importante” che i numeri sul coronavirus vengano diffusi: in questo modo, infatti, la gente può rendersi conto della gravità della situazione.
Da segnalare che, fino a ieri, sono stati individuati negli Stati Uniti 312.245 casi confermati, incluse più di 8.500 morti. In tutto il mondo, il numero delle persone infettate è superiore a 1,2 milioni, a fronte di 65.711 decessi.
Secondo Gates le cose “non torneranno alla normalità, almeno fino a quando avremo un vaccino”. In ogni caso, sebbene la pandemia da coronavirus sia “molto, molto cattiva, non è la peggiore”.
Il co-fondatore di Microsoft ha citato il basso tasso di mortalità del COVID-19 rispetto a quello di malattie come il vaiolo.
Era il 2015 quando Gates avvertì che, più di una guerra, nei decenni a venire sarebbe stata una malattia la minaccia che avrebbe rischiato di provocare milioni di morti. In un discorso proferito su Ted del 18 marzo del 2015, Gates lo disse chiaramente: “We’re not ready for the next epidemic”. Ovvero: “Non siamo pronti per la prossima epidemia”.
“Il diffondersi dell‘ebola nell’Africa occidentale è una tragedia. Mentre scrivo questo, più di 10.000 persone sono morte”.
In quell’occasione Gates lanciò un chiaro appello affinché i leader del pianeta investissero molte più risorse per aumentare i test e la produziome di vaccini e di farmaci. Da allora, il filantropo ha detto che il mondo ha fatto solo il 5% di ciò che si sarebbe dovuto fare per affrontare una situazione simile a quella della pandemia da coronavirus: “E’ difficile mettere soldi senza sapere se una cosa accadrà o meno”- ha detto Gates – Ma sono sicuro che, dopo tutto questo, ovvero visto l’impatto gigantesco, investiremo dei soldi (contro queste minacce)”.
Nel mese di febbraio, Gates e la sua fondazione Bill & Melinda Gates Foundation hanno reso nota l’intenzione di contribuire alla risposta globale contro il coronavirus con $100 milioni.