Brexit, Macron e Ue respingono appelli May al mittente. Savona: ‘Vedete che succede se volete uscire?’
Caos Brexit, per il ministro degli Affari europei Paolo Savona la colpa è di Bruxelles. L’economista sveste per un attimo i panni più moderati che è solito indossare da quando è diventato ministro del governo M5S-Lega e sferra un attacco frontale all’Unione europea.
In un’audizione alle Commissioni esteri e politiche Ue di Camera e Senato, Savona afferma, di fatto, che “i comportamenti della Ue sono stati tali che hanno messo in piedi un ‘deal’ che generava il ‘no deal’; che serviva più che per il Regno Unito per il resto dell’Europa, compresa l’Italia”.
Savona ha avvertito:“Vedete cosa vi succede se volete uscire? E’ stato costruito un meccanismo infernale. Prendetelo come un mio giudizio personale”.
Indubbio è il fatto che il Regno Unito si sia impantanato nella Brexit.
La data per la realizzazione concreta di quanto è stato votato a favore dai cittadini britannici, il 23 giugno del 2016, è ormai dietro l’angolo, essendo stata fissata al prossimo 29 marzo di quest’anno. Ma il rischio è che tale data venga posticipata o, peggio, che decreti effettivamente il divorzio, senza però che sia stato raggiunto un accordo. Lo spettro del ‘no-deal’ Brexit diventa sempre più realtà.
Rimandata al mittente la richiesta della premier Theresa May di riavviare i negoziati con Bruxelles sull’accordo, che lo scorso 15 gennaio è stato bocciato sonoramente da Westminster.
Una risposta più che ferma è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron, con una nota, in cui ha scritto che l’accordo sul divorzio del Regno Unito dal blocco dell’Unione europea, incluso il backstop sul confine irlandese, non tornerà a essere oggetto di negoziazioni.
Secondo Macron, è cruciale, piuttosto, che gli UK Macron chiariscano le loro intenzioni e presentino proposte credibili.
Il presidente ha anche aggiunto che la Francia si preparerà all’eventualità di uno scenario di no-deal Brexit, ovvero di Brexit senza accordo, per l’appunto.
A tal proposito, gli analisti di Goldman Sachs intravedono ora una probabilità di un ‘no-deal Brexit’ al 15%, superiore a quella del 10% precedentemente attesa. Lo scenario di No-Brexit ha ora, secondo gli esperti, una probabilità del 35%, inferiore alla precedente, pari allo 0,40%, di concretizzarsi, mentre la probabilità che la Brexit venga posticipata e non si concretizzi rimane invariata al 50%.
Ieri è stato lo stesso presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ad affossare le speranze della premier Theresa May sulla possibilità di riavviare le trattative.
Juncker ha praticamente sbattuto la porta a May, affermando che è impossibile rinegoziare l’accordo. Sempre ieri alla Camera dei Comuni si è aperto il dibattito sul piano B sulla Brexit, che sarà votato il prossimo 13 febbraio.