Coronavirus, Fmi presenta gli effetti del Great Lockdown. Per il mondo recessione peggiore da Grande Depressione
Economia globale messa in ginocchio dal Great Lockdown, alias dal Grande Lockdown: la quarantena global resasi necessaria per ridurre il contagio del coronavirus nel pianeta farà precipitare l’economia di tutto il mondo nella recessione più forte dai tempi della Great Depression, la Grande depressione.
I numeri snocciolati dal Fondo monetario internazionale in occasione delle riunioni primaverili indette a Washington – e che vedranno come ogni anno protagonista anche la Banca Mondiale – sono da brividi.
Spaventa non solo la caduta del Pil dei singoli paesi, ma anche il boom dei rapporti deficit-Pil.
Le spese necessarie per limitare i danni del virus sia da un punto di vista sanitario che economico famnno saltare tutti i limiti che finora sono stati considerati quasi legge per il debito e il deficit.
Nonostante ciò, è la stessa capo economista dell’Fmi, Gita Gopinath, ad auspicare che i governi e i banchieri centrali continuino a spendere, e anche parecchio, per proteggere le economie mondiali dai peggiori effetti del Great Lockdown.
Gopinath consiglia anche di affrontare la crisi COVID-19 in due fasi. La prima fase richiede il contenimento e la stabilizzazione. La seconda fase sarà quella della ripresa.
In ognuna di queste fasi, la sanità pubblica e le politiche economiche dovranno ricoprire ruoli cruciali. La risposta anti-COVID, inoltre, dovrà essere concertata, coordinata.
In un momento in cui “l’economia è in quarantena, le autorità devono assicurarsi che i cittadini possano soddisfare le loro necessità e che le attività possano riprendere, una volta che le fasi acute della pandemia saranno alle spalle. Ciò richiede misure significative di natura fiscale, monetaria e finanziaria, al fine di preservare i collegamenti economici tra i lavoratori e le imprese, tra i debitori e i creditori, e per mantenere intatta l’infrastruttura economica e finanziaria della società“.
Difficile fare paragoni con le crisi precedenti. Non per niente, l’economista del Fondo parla di “una crisi come non ce ne sono altre”, che ha cambiato “in modo drammatico” l’economia globale.
“In primo luogo, lo shock è grande. La perdita di produzione associata all’emergenza sanitaria e alle relative misure di contenimento faranno probabilmente impallidire le perdite che hanno scatenato la crisi finanziaria globale. In secondo luogo, così come nel caso di una guerra o di una crisi politica, continua a esserci molta incertezza sulla durata e l’intensità dello shock. Terza cosa, in queste circostanze attuali, il ruolo della politica economica è molto diverso. Nelle crisi normali, le autorità tentano di incoraggiare l’attività economica stimolando la domanda aggregata il prima possibile. Questa volta, la crisi è in gran parte rappresentata dalle conseguenze delle misure di contenimento che si sono rese necessarie”.
Ancora Gita Gopinath: “E’ molto probabile che quest’anno l’economia globale sperimenterà la recessione peggiore dalla Grande Depressione, superando quanto visto durante la crisi finanziaria globale, dieci anni fa. Il Grande Lockdown, il Great Lockdown, così come lo si potrebbe definire, dovrebbe contrarre la crescita globale in modo drammatico. Per il 2021 è attesa una ripresa parziale, con tassi di crescita superiori al trend, ma il livello del Pil rimarrà inferiore a quello precedente l’arrivo del virus, e c’è un’incertezza considerevole riguardo alla solidità della ripresa. Potrebbero essere possibili, e anche probabili, ritmi di crescita decisamente peggiori.
Ed ecco qui alcune previsioni degli effetti del Great Lockdown snocciolate nel World Economic Outlook e nel Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale:
- Il Pil globale si contrarrà del 3% nel corso di quest’anno, per poi segnare una ripresa del 5,8% nel 2021. La recessione prevista dall’Fmi si conferma più grave di quella innescata dalla crisi finanziaria del 2008.
- Il grande lockdown provocato dalla pandemia coronavirus e dalla relativa malattia COVID-19 provocherà un crollo del Pil italiano pari a -9,1% nel corso del 2020. Il Pil Italiano dovrebbe poi, secondo l’istituzione di Washington, recuperare terreno nel 2021, segnando una ripresa del 4,8%. Da brividi sono i livelli a cui saliranno il deficit-Pil e il debito-Pil italiani. Nel 2020 il rapporto deficit-Pil dell’Italia volerà all’8,3% del Pil per effetto delle spese che lo Stato sosterrà per arginare gli effetti del coronavirus sull’economia. Il debito-Pil balzerà al 155,5%.
- Il Pil cinese salirà nel corso di quest’anno di appena l’1,2% per poi segnare una ripresa del 9,2% nel 2021.
- Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti scenderà del 5,9% nel 2020, per poi segnare una ripresa del 4,7% nel 2021. Dal Fiscal Monitor dello stesso Fmi, inoltre – pubblicato in occasione delle riunioni primaverili del Fondo Monetario e della Banca Mondiale – emerge che il deficit-Pil Usa è atteso al livello monstre del 15,4% nel 2020.
- Il Fondo Monetario Internazionale prevede un tonfo del Pil della Germania, nel 2020, pari a -7%. Attesi in contrazione quest’anno anche il Pil della Spagna -8% e della Francia -7,2%. Il Pil spagnolo salirà poi del 4,3% nel 2021, quello francese del 4,5%, quello tedesco del 5,2%. Guardando alle altre economie, il Pil del Giappone calerà del 5,2% quest’anno, prima del +3% nel 2021; il Pil del Regno Unito si contrarrà del 6,5%, riportando poi una ripresa del 4%; il Pil del Canada farà -6,2% per avanzare successivamente del 4,2%. Il PIl della Russia scenderà del 5,5% prima di recuperare il 3,5%.