Crescono rischi ESG, occorre più capitale. Eba avverte le società di investimento
Le società di investimento potrebbero aver bisogno di capitale per coprire i rischi ESG. A lanciare l’alert l’European Banking Authority (EBA), l’autorità di vigilanza finanziaria europea, che esorta le società di investimento a prepararsi a soddisfare requisiti di capitale e di liquidità potenzialmente più elevati mentre le autorità di regolamentazione iniziano a valutare se il settore è pronto a far fronte ai crescenti rischi ESG.
I fattori ambientali, sociali e di governance potrebbero peggiorare i rischi che le società devono già affrontare, per cui le autorità nazionali devono tenerli in considerazione quando valutano la salute finanziaria delle imprese di investimento, ha dichiarato l’Autorità bancaria europea. Ciò significa che le autorità nazionali dovranno determinare “se siano necessari fondi propri aggiuntivi per coprire rischi rilevanti che non sono già sufficientemente coperti”.
“Non stiamo suggerendo implicazioni patrimoniali in maniera diretta ma di evidenziare la necessità di integrare le considerazioni ESG nella valutazione di vigilanza, soprattutto in considerazione del fatto che i rischi ESG non vengono trattati come categorie di rischio separate, ma come fattori di rischi esistenti“, ha dichiarato l’EBA.
Le autorità di regolamentazione finanziaria stanno cercando di capire in che misura banche, assicuratori, società di previdenza e fondi d’investimento possono assorbire le perdite legate ai rischi ESG, in presenza di prove sempre più evidenti del fatto che tali rischi sono finanziariamente rilevanti. Questi sforzi si sono intensificati dopo la pandemia, gli shock meteorologici estremi e la guerra in Europa che hanno messo in evidenza le perdite che le aziende subiscono se ignorano i fattori ESG. Le aziende europee, da sole, potrebbero subire perdite per 575 miliardi di dollari di perdite a causa di inondazioni, incendi e siccità. Così secondo un’indagine condotta a novembre da CDP, un’organizzazione no-profit che gestisce il sistema globale di divulgazione ambientale. La Banca Centrale Europea (BCE) ha dichiarato che troppe banche hanno un “approccio attendista” e così ha dato loro una scadenza a dicembre 2023 per incorporare i rischi climatici nella loro governance, strategia e nella gestione del rischio, aumentando la pressione sul settore per prepararsi alle conseguenze del riscaldamento globale.