Crisi alimentare sempre più concreta: dal WFP all’Ue appello a Mosca per sbloccare i porti
Una crisi alimentare dietro l’angolo è quella che si prospetta per la comunità internazionale con i porti bloccati a causa della guerra e milioni di tonnellate di grano sono in silos a Odessa e in altri porti ucraini sul Mar Nero. Altro grano è bloccato sulle navi impossibilitate a muoversi a causa del conflitto.
Crisi alimentare: l’appello del WFP
A meno che i porti non vengano riaperti, gli agricoltori ucraini non avranno uno spazio dove immagazzinare il prossimo raccolto di luglio/agosto, con il risultato che montagne di grano andranno sprecate mentre 44 milioni di persone in tutto il mondo sono ad un passo dalla fame. A lanciare l’allarme il WFP, il Programma alimentare mondiale, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare. “Dobbiamo aprire questi porti in modo che il cibo possa entrare e uscire dall’Ucraina. Lo chiede il mondo, perché centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta dipendono da queste forniture”, ha affermato il Direttore Esecutivo del WFP David Beasley.
“Siamo davvero in una crisi senza precedenti“, ha detto Beasley. “I prezzi dei prodotti alimentari sono il nostro problema numero uno in questo momento, come risultato di tutta questa tempesta perfetta per il 2022. Ma entro il 2023 sarà un problema di disponibilità di cibo. Quando un Paese come l’Ucraina, che coltiva cibo sufficiente per 400 milioni di persone, è fuori dal mercato, si crea una volatilità di mercato, che stiamo vedendo ora”. In Ucraina è fondamentale che “le aziende agricole tornino a funzionare, che i camion, i treni e le navi si muovano di nuovo”, ha detto Beasley, invitando i leader mondiali ad agire immediatamente per salvare vite umane: È ora di fare tutto il possibile per portare i mercati alla stabilità, perché le cose peggioreranno, ma ho speranza”.
Sulla stessa falsariga Ursula von der Leyen secondo cui “i segnali di una crescente crisi globale del cibo sono evidenti” rinnovando al contempo anche l’appello a Mosca a sbloccare i porti. “Non può essere nell’interesse russo che per colpa dei russi la gente muoia di fame nel mondo” ha sostenuto von der Leyen chiedendo i corridoi per far passare il grano via mare.