Davos: allarme disuguaglianza, 26 miliardari detengono la ricchezza di metà della popolazione mondiale
La disuguaglianza tra ricchi e poveri si accentua sempre di più, tanto che oggi 26 super ricchi detengono la stessa quantità di soldi di metà della popolazione mondiale più povera. E l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, potrebbe finanziare la spesa sanitaria dell’Etiopia con soltanto l’1% del suo patrimonio. Lo denuncia Oxfam in un rapporto sulla ricchezza nel mondo (Public Good or Private Wealth), attraverso il quale la ong lancia l’allarme sulla povertà e invita i leader politici, i grandi manager e le istituzioni internazionali, riuniti questa settimana a Davos in Svizzera per il consueto World Economic Forum, a intervenire per rallentare questo trend. “Il crescente divario tra ricchi e poveri danneggia l’economia e alimenta la rabbia globale”, ha avvertito Winnie Byanyima, direttore esecutivo di Oxfam International.
Secondo il rapporto, soltanto 26 Paperoni (l’anno prima erano 43) detengono quanto i 3,8 miliardi di persone più povere del mondo. La ricchezza dei miliardari è aumentata di 900 miliardi di dollari l’anno scorso, vale a dire 2,5 miliardi in più al giorno. Mentre quella della metà più povera della popolazione mondiale è diminuita dell’11%.
L’uomo più ricco del mondo è Jeff Bezos, numero uno di Amazon: detiene una ricchezza pari a 112 miliardi di dollari, secondo Forbes nel 2018. Giusto per fare un confronto eloquente: la spesa sanitaria dell’Etiopia, con una popolazione di 105 milioni, è l’1% della sua fortuna.
E la crisi finanziaria non è stata un male per tutti: dal 2008 il numero di miliardari è raddoppiato. “I ricchi – ha sottolineato Oxfam – non solo beneficiano di una ricchezza in continuo aumento, ma anche dei più bassi livelli di tassazione degli ultimi decenni”. Secondo la ong, le grandi multinazionali e i più ricchi nascondono al fisco 7.600 miliardi di dollari.
La denuncia arriva in un momento di acceso dibattito in diversi paesi sul fronte della tassazione dei patrimoni. In Francia, il movimento dei Gilet Gialli ha riaperto la discussione sulla riforma fiscale del governo, con la richiesta di un calo delle tasse sul carburante, della reintroduzione della tassa di solidarietà sulla ricchezza e di un aumento dei salari minimi. Negli Stati Uniti, Alexandria Ocasio-Cortez, neo-eletto deputato democratico, ha proposto di tassare il 70% dei più ricchi, con il sostegno del premio Nobel per l’Economia, Paul Krugman.