Finanza Notizie Mondo Dazi doganali, attesa firma Trump. Che con un tweet (sbagliato) chiede a Cina piano da 1 miliardo dollari

Dazi doganali, attesa firma Trump. Che con un tweet (sbagliato) chiede a Cina piano da 1 miliardo dollari

8 Marzo 2018 09:01

La determinazione di Trump a vincere la guerra commerciale che lui stesso sta lanciando da giorni, è tutta scritta in un tweet: 

“Dal primo presidente Bush a oggi, il nostro paese ha perso più di 55.000 fabbriche, 6.000.0000 di posti di lavoro nel settore manifatturiero, accumulando deficit commerciali superiori a 12 trilioni di dollari. Lo scorso anno abbiamo sofferto un deficit commerciale di quasi 800 miliardi di dollari. Politiche cattive e leadership. Dobbiamo tornare a VINCERE!”.

Trump porta avanti il suo piano America First (America al primo posto), e si appresta a firmare nelle prossime ore la proclamazione presidenziale che renderà esecutiva l’imposizione di dazi doganali del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Lo conferma il New York Times, affermando che la firma verrà apposta orientativamente verso mezzogiorno ora New York anche se alcuni “consiglieri vicini alla Casa Bianca hanno enfatizzato che il timing potrebbe cambiare”.

Allo stesso tempo, Trump ha scritto nelle ultime ore che “alla Cina è stato chiesto di sviluppare un piano per l’anno del valore di 1 miliardo di dollari per fare in modo che il deficit commerciale Usa nei suoi contronti venga ridotto di un miliardo di dollari. Le nostre relazioni con la Cina sono molto buone, e noi non vediamo l’ora di vedere come risponderanno. Dobbiamo agire presto!”.

In realtà il contenuto del tweet di Trump è sbagliato, visto che si riferisce al massiccio deficit commerciale che la Cina ha con gli Stati Uniti (e invece è il contrario). Ulteriori dettagli su chi avrebbe inoltrato la richiesta alla Cina non sono stati forniti. Da segnalare che lo scorso anno la Cina ha vantato nei confronti degli Usa un surplus commerciale (di beni) per $375,2 miliardi. 

In ogni caso, le tariffe non saranno effettive nell’immediato in quanto, in base all’iter prestabilito, si prevede un periodo di due settimane prima della loro operatività. In una nota Sarah Huckabee Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha alimentato qualche speranza, mostrando un tono più conciliante nell’affermare che i dazi doganali saranno imposti “sulla base dei singoli paesi”, e considerando questioni di sicurezza nazionale. Sanders ha detto che Trump dovrebbe apporre la firma “all’incirca entro la fine della settimana”.

La stessa Sanders ha riferito inoltre che è possibile che alcuni paesi, come Messico e Canada, vengano esentati dai dazi doganali.

Intanto la Cina mostra la chiara intenzione di non restare a guardare. Occhio alle dichiarazioni del ministro degli Esteri Wang Yi:

“Una guerra commerciale non è mai la soluzione giusta. In un mondo globalizzato, sicuramente non aiuta, visto che finisce con il provocare danni sia a chi ha deciso di lanciarla che ai paesi contro cui è rivolta”.

Yi è stato poi molto chiaro: “In caso di guerra commerciale, la risposta della Cina sarà giustificata e necessaria”.

Rispondendo a una domanda di Bloomberg News, il ministro ha ricordato che: “se ci deve essere un qualsiasi tipo di competizione tra di noi, si deve trattare di un confronto positivo e sano”. La “Cina e gli Stati Uniti non devono essere rivali, possono essere partner nella competizione”.

Allo stesso tempo, Trump ha scritto nelle ultime ore che “alla Cina è stato chiesto di sviluppare un piano per l’anno del valore di 1 miliardo di dollari per fare in modo che il deficit commerciale Usa nei suoi contronti venga ridotto di un miliardo di dollari. Le nostre relazioni con la Cina sono molto buone, e noi non vediamo l’ora di vedere come risponderanno. Dobbiamo agire presto!”.