Dyson dice addio all’auto elettrica. “Progetto enorme e non sostenibile”
James Dyson getta la spugna. Il miliardario inglese, fondatore dell’omonima azienda, famosa in tutto il mondo per i suoi aspirapolvere ciclonici, rinuncia al progetto di sviluppare auto elettriche. Circa due anni fa, Sir James Dyson aveva annunciato in pompa magna di volersi addentrare nel mercato delle auto elettriche annunciando un maxi piano di investimenti per oltre 2 miliardi e mezzo di sterline, pari a 2,8 miliardi di euro, destinati a vari ambiti di ricerca tra cui l’elettrificazione per le auto.
Dyson: dal sogno alla resa
La produzione sarebbe dovuta avvenire in uno stabilimento di Singapore e avrebbe dovuto portare alla messa in vendita di diversi veicoli con caratteristiche diverse. Un progetto ambizioso per cui Dyson aveva messo all’opera circa 600 dipendenti. Ieri una mail inviata ai propri dipendenti e divulgata dalla stampa annuncia la resa. “Il gruppo di lavoro ha sviluppato un’auto fantastica – scrive Dyson nella mail – ha seguito un approccio ingegnoso rimanendo fedele alla nostra filosofia. Tuttavia, anche se abbiamo lavorato sodo nelle fasi di sviluppo, non vediamo come il prodotto possa essere commercializzato in un modo sostenibile”. “Questo non è il fallimento di un prodotto, o il fallimento di un gruppo di lavoro, per il quale questa notizia sarà comunque dura da mandare giù. Ciò che hanno raggiunto è stato immenso, considerata l’enormità e la difficoltà del progetto” continua Dyson. L’ingegnere rassicura sui posti di lavoro creati per realizzare il progetto dell’auto elettrica: molti di loro saranno ricollocati e riceveranno nuove mansioni, conferma Dyson e nessuno dovrebbe perdere il lavoro. Nella mail Dyson rassicura che l’azienda continuerà il programma di investimenti da 2,5 miliardi di sterline per lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui anche la creazione di batterie allo stato solido, le tecnologie di rilevamento, sistemi di visione, robotica, apprendimento automatico e intelligenza artificiale.