Energia, per ING la crisi di approvvigionamento globale si scontra con le ambizioni climatiche USA
Il mondo sta affrontando una crisi energetica, acuita dalla guerra in Ucraina. Soddisfare la domanda energetica extra, si scontra spesso però con gli obiettivi dei cambiamenti climatici. Ad analizzare il tema è un approfondimento di ING.
La nazione che si trova di fronte a un bivio è principalmente l’America. In questo frangente, l’Europa si trova ad affrontare aumenti e carenze di petrolio e gas. Gli Stati Uniti potrebbero aumentare la loro produzione di queste materie prime, tornando a dominare il mercato energetico. Questo però si scontrerebbe con le esigenze ESG di lungo periodo del Paese, facendo verosimilmente lievitare le emissioni totali.
Petrolio e gas sono in crescita, mentre il carbone resta più o meno sui livelli dello scorso anno. Lo switch dal carbone al gas avrebbe effetti positivi per l’ambiente, quindi un aumento di questa materia prima non dev’essere visto necessariamente in maniera negativa. Ma gli Stati Uniti hanno bisogno di maggiori produzioni di energia rinnovabile per restare al passo coi propri obiettivi green, ma anche qui la guerra rischia di rallentare gli sviluppi tecnologici necessari per l’accelerata del settore.
Dunque, quello che ci si aspetta è che Washington dovrà fare degli sforzi straordinari, quando la crisi geopolitica sarà rientrata, per potersi rimettere in carreggiata sul tracciato ESG. Un obiettivo a cui l’amministrazione Biden punta fortemente, anche nel bel mezzo della crisi energetica globale.