Ermenegildo Zegna scalda i motori per la Borsa: con nuovi investitori quotazione entro fine anno
Sempre più investitori credono nel progetto di quotazione a Wall street, annunciato lo scorso 19 luglio, del gruppo italiano di moda Ermenegildo Zegna il cui primo giorno di contrattazione è previsto per la fine del mese.
L’offerta pubblica iniziale ha già attirato attenzione – e fondi – dagli investitori fra cui Patrizio Bertelli, Ceo di Prada. L’azienda di abbigliamo nata nel 1910 a Triverso in provincia di Biella e la Spac che fa capo al fondo Investindustrial di Andea Bonomi, una società di acquisizione a scopo speciale sponsorizzata da società di investimento di Investindustrial VII L.P., hanno annunciato in una dichiarazione di aver concordato “con alcuni grandi investitori istituzionali e altri” su un ulteriore investimento privato in una struttura di capitale pubblico (PIPE) fino a 125 milioni di dollari “per soddisfare la maggior parte della domanda”. Questo passo è stato concordato a seguito di “richieste private da parte di diversi investitori” che hanno espresso interesse nella combinazione di business tra IIAC e Zegna. Per motivi di privacy, i nomi degli investitori non sono stati divulgati.
La quotazione in Borsa
IIAC ha raccolto un totale di 402,5 milioni di dollari lordi nella sua IPO. Per evitare di diluire il pool esistente di azioni e ridurre il loro valore, gli investimenti nella nuova struttura PIPE sarebbero limitati all’importo dei riscatti da parte degli azionisti pubblici di IIAC. “Se i rimborsi superano una determinata soglia, i sottoscrittori della nuova struttura PIPE acquisteranno azioni di Zegna alla chiusura, in quantità variabile e proporzionale all’impegno massimo di ciascun investitore a seconda del livello dei rimborsi”, spiega il comunicato. Come riportato, l’assemblea generale straordinaria di IIAC è stata fissata per il 15 dicembre per approvare la business combination. La sua chiusura, la quotazione di Zegna e il primo giorno di negoziazione alla Borsa di New York con il simbolo “ZGN” sono attesi entro la fine dell’anno, dopo l’assemblea degli azionisti.
Lo sbarco al Nyse, che si doveva originariamente concretizzare entro la fine di novembre tramite la fusione per incorporazione di Ermenegildo Zegna da parte di Investindustrial Acquisition Corporation, viene ritardato di circa un mese ma con una maggior dotazione di risorse. L’operazione, del valore complessivo di 3,2 miliardi di dollari (2,83 miliardi di euro), comprendeva infatti nuove dotazioni finanziarie per 880 milioni di dollari (768,69 milioni di euro), lasciando alla famiglia Zegna il controllo con il 62%, affiancata da Investindustrial all’11%. Delle nuove risorse previste, 403 milioni di dollari (356,6 milioni di euro) provengono dalla Spac fondata da Andrea Bonomi e presieduta dall’ex numero uno di Ubs Sergio Ermotti. Altri 225 milioni (199,1 milioni) sono stati messi a disposizione direttamente dal fondo Investindustrial e altri 250 milioni di dollari (221,22 milioni di euro) sono stati raccolti con un Pipe (Private investment in public equity) tra investitori istituzionali e tra industriali del lusso, tra cui anche l’amministratore delegato di Prada Patrizio Bertelli.
L’IPO dovrebbe consentire a Zegna di espandersi ulteriormente a livello globale e di continuare a costruire la propria pipeline produttiva attraverso acquisizioni. La famiglia Zegna continuerà a controllare l’azienda con una quota di circa il 62 per cento. Investindustrial avrà una quota dell’11% e il 27% sarà fluttuante. Sulla base del valore della transazione, l’entità fusa avrà un valore d’impresa iniziale previsto di 3,2 miliardi di dollari.
In vista della quotazione, il gigante dell’abbigliamento maschile ha dato il via a un importante progetto di rebranding che porterà il marchio ad essere conosciuto semplicemente come Zegna. La settimana scorsa, quando gli è stato chiesto cosa si aspettasse dall’IPO, l’amministratore delegato Gildo Zegna ha detto che l’azienda di famiglia è “una vera realtà industriale, con fabbriche e una catena di fornitura integrata. Il nostro obiettivo è quello di continuare a rafforzare le nostre radici industriali e allo stesso tempo rimanere concentrati sulla costruzione la nostra brand equity”.