Finanza Notizie Mondo Fed cauta spaventa le Borse e infiamma il dollaro, KO anche oro e argento

Fed cauta spaventa le Borse e infiamma il dollaro, KO anche oro e argento

20 Agosto 2020 09:51

Le minute della Fed smuovono i mercati con l’outlook economico più prudente per la seconda metà dell’anno che ha innescato le vendite sull’azionario, ma anche su oro e argento complice il parallelo apprezzamento del dollaro Usa. I futures statunitensi viaggiano tutti in ribasso e in Europa tutti i principali indici viaggiano in rosso. 

Fed cauta, niente nuovi stimoli nel breve

Le minute della Fed relative alla riunione del 29 luglio hanno evidenziato una certa preoccupazione per lo stato dell’economia. “Il previsto tasso di ripresa del PIL reale e il ritmo di diminuzione del tasso di disoccupazione, nella seconda metà di quest’anno sono stati dovrebbe essere un po ‘meno robusto rispetto alla previsione precedente”, si legge nei verbali che indicano inflazione ancora persistentemente bassa poiché lo shock della domanda causato dalla pandemia supererà qualsiasi interruzione della catena di approvvigionamento in termini di effetti sui prezzi. “Questa probabilmente non è una sorpresa per nessuno, con gli investitori convinti che le banche centrali rimarranno più basse più a lungo sui tassi”, argomenta Paul Donovan, Global Chief Economist di UBS Wealth Management.

Nonostante la Federal Reserve abbia confermato l’impegno ad utilizzare la sua gamma completa di strumenti per sostenere l’economia degli Stati Uniti in questo periodo difficile, promuovendo gli obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi, il comitato della Federal Reserve ha indicato che attualmente non sta pensando di utilizzare misure non convenzionali oltre quelle messe in campo attualmente.

A settembre potrebbe arrivare la revisione della strategia Fed

La tanto attesa revisione della strategia di politica monetaria appare alle porte. Gli investitori guardano già al simposio di Jackson Hole, che si terrà dal 27 al 28 agosto, e al prossimo incontro politico della Fed a settembre, per ulteriori indicazioni.

Il verbale di fine luglio ha comunque riconosciuto che “il perfezionamento dello statement potrebbe essere utile per aumentare la trasparenza e la responsabilità della politica monetaria” ed è “importante finalizzare tutte le modifiche alla dichiarazione nel prossimo futuro”, suggerendo un potenziale annuncio nel meeting di settembre.

La comunicazione dovrebbe assumere la forma di una forward guidance basata sui risultati. Ciò significa, rimarcano gli economisti di Ing, che la Fed manterrebbe l’attuale intervallo obiettivo per il tasso sui fed funds almeno fino al raggiungimento di uno o più risultati economici specifici. Questo, secondo il verbale, potrebbe utilizzare soglie calibrate sui risultati di inflazione, sui risultati del tasso di disoccupazione o su combinazioni dei due. “Una possibilità è che la Fed possa affermare che non aumenteranno i tassi di interesse fino a quando la disoccupazione non sarà scesa prima del 5% e l’inflazione non avrà raggiunto costantemente il 2%, per esempio”, argomenta James Knightley, Chief International Economist di Ing.

Gli altri temi caldi sul mercato

Gli altri temi market mover sullo sfondo sono le tensioni USA-­Cina, l’attesa per gli stimoli economici dell’amministrazione Trump e la diffusione del covid con i contagi che non accennano a diminuire. Da monitorare infine oggi l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia e le richieste di disoccupazione degli Stati Uniti.

Le Borse europee viaggiano tutte in rosso con Piazza Affari arrivata a oltre -1%. In Asia si sono segnalati cali vistosi in Cina anche qui a causa delle minori aspettative di un ulteriore allentamento monetario dopo che giovedì la Banca popolare cinese ha mantenuto invariato un tasso di prestito di riferimento. Protagonista in negativo oggi è stata poi la Borsa di Seoul. L’indice Kospi segna -3,5% con le azioni sudcoreane che segnano il più grande calo giornaliero dal 15 giugno complice il picco di casi di coronavirus a Seoul.

Male oro e argento

Le minute Fed hanno comportato anche un deciso apprezzamento del dollaro Usa con conseguente discesa di asset quali i metalli preziosi. In particolare l’oro scende ancora in area 1.950 dollari l’oncia e l’argento segna -1% circa a 27 dollari dopo il tonfo del 4% di ieri sera.