Fmi: aiuti all’Argentina in cambio di austerity. Macri ammette: ‘diventeremo più poveri’
Mauricio Macri, presidente dell’Argentina, si rivolge alla nazione prostrata dalla crisi e annuncia un nuovo piano per soddisfare il Fondo Monetario Internazionale di Christine Lagarde. Come è accaduto con la troika in Grecia, aiuti sì, ma in cambio di misure dolorose.
“Tutti devono fare sacrifici – ha detto Macri, rivolgendosi al suo popolo, che ha perso il 50% delle sue ricchezze, dall’inizio dell’anno, a causa del collasso del peso. Collasso che il presidente ritiene sia stato “esagerato e provocato dalla debolezza della Turchia e del Brasile”.
Con il dito puntato contro i fattori scatenanti della crisi, che a suo avviso “sono principalmente esterni”, Macri ha ammesso che gli investitori “stanno dubitando” della capacità del paese di andare avanti.
Lunga la carrellata di annunci per fare ciò che il Fondo Monetario Internazionale chiede, come condizione sine qua non per erogare una nuova tranche di finanziamenti:
Macri ha promesso misure draconiane, tra cui l’eliminazione di interi ministeri e il ridimensionamento della macchina governativa con tanto di tagli alle spese, in aderenza al principio secondo cui l’Argentina deve prefissarsi l’obiettivo di non spendere più di quello che ha”.
Nell’intento di rimettere i conti in ordine, verranno inoltre imposte tasse più alte sulle esportazioni, tra i settori economici più proficui, tra l’altro, dell’economia argentina. Ma, visto che le aziende esportatrici stanno beneficiando del crollo del peso, è questo il ragionamento di Macri, è giusto che facciano la loro parte pagando più tasse.
Considerata infine l’inflazione galoppante, che si è trasformata in iperinflazione, verranno avviati controlli dei prezzi su alcuni beni alimentari essenziali.
Un programma di austerity, che Macri tra l’altro non nasconde. Tanto da dire che la realizzazione di queste misure “farà salire la povertà”.
Il target anti-deficit è quello di raggiungere l’equilibrio dei conti nel 2019, e poi di agguantare un surplus dell’1% nel 2020, grazie ai più di 350 miliardi di peso argentini che incasserà con le tasse sulle esportazioni”.